Dagli scarti post industriali alla PA 6.6 di alta qualità
Lo scorso 12 ottobre Solvay ha annunciato che il suo progetto Move4earth per il riciclaggio degli scarti tecnici tessili di origine post industriale sta procedendo in linea con gli obiettivi. È stata completata la fase di validazione della tecnologia ed è in corso la costruzione di un impianto di scala industriale, che dovrebbe entrare in attività nel 2016 presso il sito del progetto, a Gorzów, Polonia.
Il progetto Move4earth è una delle molte iniziative di Solvay promosse dalla Commissione Europea nell’ambito del progetto LIFE+ e dimostra il forte e continuativo impegno dell’azienda nello sviluppo sostenibile. Ha per obiettivo lo studio, l’implementazione e la validazione di un processo innovativo di riciclaggio, studiato per valorizzare gli scarti tessili tecnici - provenienti, in un primo tempo, dagli airbag - in gradi di poliammide 6.6 a ridotto impatto ambientale, a completamento della gamma di tecnopolimeri Technyl Force di Solvay Engineering Plastics.
“La domanda di materie plastiche riciclate a basso costo e ad alte prestazioni sta crescendo in tutti i mercati europei perché i trasformatori e i costruttori (OEM) cercano di ridurre la loro dipendenza da risorse fossili, i cui prezzi sono piuttosto volatili e in continua crescita”, afferma Peter Browning, direttore generale di Solvay Engineering Plastics. “Inoltre, entro la fine del 2015, la Commissione Europea pubblicherà una revisione della legislazione sui rifiuti. Nell’ambito della Circular Economy Communication, le nuove iniziative legislative sulla progettazione ecologica e sul riciclaggio verranno recepite dai principali clienti in tutti i mercati della PA6.6. La maggior parte di questi si sta già ponendo l’obiettivo, di raggiungere un contenuto di materiale riciclato nei loro prodotti di oltre il 20% entro il 2020”, ha sottolineato Browning. “Move4earth evidenzia il nostro impegno nella riduzione dell’impatto ambientale delle attività nostre e dei nostri clienti e conferma la nostra fiducia nel patrimonio industriale europeo”.
Il progetto risponde anche al bisogno di soluzioni di riciclaggio più efficienti per contribuire a contenere gli ingenti volumi di preziosi scarti di tecnopolimeri. “Oltre il 70% di tutti gli airbag automobilistici d’Europa sono a base di tessuti poliammidici con coating di silicone, e per la maggior parte in PA 6.6”, spiega Richard Bourdon, direttore del progetto Move4earth di Solvay. “Mentre normative come la direttiva 2000/53/EC pongono ambiziosi obiettivi di riciclaggio a fine vita e di riutilizzo dei materiali nei veicoli, non esistono attualmente soluzioni sostenibili per gli scarti post industriali di airbag in Europa. Il nostro obiettivo di medio termine è quello di affermare un modo efficiente e sostenibile per riutilizzare queste risorse e fornire compound puri a base di PA6.6 di grado elevato, con proprietà stabili, vicine a quelle delle resine Technyl vergini, per una vasta gamma di applicazioni progettate ecologicamente”, ha concluso Bourdon.
A questo scopo, Solvay ha sviluppato un’avanzata ed esclusiva tecnologia per separare il tessuto degli airbag dal coating. Questo innovativo processo fornisce una PA6.6 riciclata di alta qualità, senza perdite significative nelle caratteristiche del materiale: tipicamente, la sua stabile viscosità e le sue prestazioni di robustezza meccanica.
I prossimi passi del progetto Move4earth saranno quelli di portare a pieno regime il nuovo impianto, per garantire il conseguimento di una produzione continua, in condizioni stabili di processo, e di validare alcune opzioni per la valorizzazione del coprodotto, ossia il coating siliconico, separato dal tessuto degli airbag, che può arrivare fino al 15% del flusso totale di materiale. “I nuovi gradi riciclati saranno prodotti secondo gli stessi elevati livelli di qualità di tutte le altre resine Technyl”, aggiunge Browning. “Possiamo garantire un grado costituito al 100% da matrice riciclata e di assicurarne la stabile fornitura”.
(In foto: il sito del progetto Move4earth a Gorzów, in Polonia).