Versalis e Repsol aderiscono al consorzio Cracker of the Future

Due nuovi membri sono entrati a far parte del consorzio europeo Cracker of the Future: si tratta dell’italiana Versalis e della spagnola Repsol, che si aggiungono ai membri fondatori Borealis, BP e TotalEnergies. Il consorzio copre ora un terzo della capacità di steam-cracker dell’UE, disponendo di impianti in Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna e Svezia.

Oggi i cracker europei emettono annualmente circa 30 milioni di tonnellate di CO2 (circa il 20-25% delle emissioni di gas serra di tutta l’industria chimica europea), la maggior parte delle quali proviene dai forni dei cracker. Congiuntamente ad altre conversioni energetiche, il cracking elettrico con energia rinnovabile può eliminare in larga misura tali emissioni di gas serra.

Oggi i cracker europei operano prevalentemente sulla base di materie prime liquide, come la nafta, o leggere, come il GPL e l’etano, provenienti dalla raffinazione del petrolio e dai gas naturali liquefatti. I cracker elettrici potranno, inoltre, convertire bionafta e olio da pirolisi da plastiche di scarto (riciclo chimico) e favorire quindi percorsi chiave per l’economia circolare.