La plastica non ha colpa
Una delle poche, se non pochissime, voci fuori dal coro, quella di Rossana Orlandi, vera mosca bianca di questi tempi, gallerista milanese che propone un utilizzo della plastica in un’ottica di economica circolare senza falsi moralismi e pregiudizi e con tanto buon senso e pragmatismo e che rinnova e amplia le sue iniziative all’insegna del suo progetto internazionale #guiltlessplastic, ideato per sensibilizzare al riuso e al riciclo della plastica.
Per il 2020, infatti, la gallerista lancia, nell’ambito di tale progetto, la seconda edizione di Ro Plastic Prize, concorso che al suo esordio nel 2019 ha registrato 300 candidature da 52 paesi di 5 continenti, e Trashformation Village, vero e proprio villaggio, che lei stessa curerà con la direzione artistica di Aldo Cibic e sarà allestito nel chiostro e nel giardino del Museo Nazionale Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano utilizzando unicamente materiali riciclati provenienti dagli scarti di produzione, per dare vita a una sorta di nuovo habitat poetico per sperimentare nuovi materiali, non solo in plastica riciclata.
Con entrambe le iniziative, in programma durante la Milano Design Week dal 19 al 26 aprile 2020, Rossana Orlandi alza il tiro oltre al tema principale di Guiltlessplastic e affronta il tema di un’economia circolare generata dalla plastica. Questo il motivo per cui il premio porta a cinque le categorie in concorso, ponendosi l’obiettivo di ricevere progetti di design e di comunicazione che affrontino e sfruttino in maniera propositiva e innovativa il tema dei rifiuti, basandosi sui criteri del “reuse, recycle and upcycle”.
Ro Plastic Prize
Il Ro Plastic Prize 2020, rivolto ai creativi di tutto il mondo e di tutte le età, prevede la presentazione di progetti concretamente realizzabili e capaci di generare valore aggiunto da impiegare al servizio di una risoluzione fattiva in termini di impatto ambientale su cinque temi: industrial design, innovative textiles, packaging solutions, conscious innovation projects e awareness on communication.
Industrial design
Questa categoria sarà aperta a oggetti, indoor o outdoor, che, esteticamente belli e funzionalmente utili, siano capaci di alimentare un riciclo massiccio della plastica così da contribuire al suo smaltimento. I prodotti in concorso dovranno essere progettati ai fini di una produzione su scala industriale, durevoli e con un fine vita dal minor impatto ambientale possibile.
Innovative textiles
Se nella prima edizione era richiesto di proporre tessuti da arredamento realizzati esclusivamente in plastica riciclata, per il 2020 la chiamata è rivolta a materiali adatti a diversi impieghi e funzioni, generati e prodotti in modo innovativo, contemplando la filiera dell’economia circolare di materiali plastici e organici capaci di generare il minor impatto ambientale.
Packaging solutions
Non assegnata nel 2019, a causa di progetti non rispondenti al premio e del devastante impatto ambientale di questa tipologia di prodotto, la categoria non solo viene riproposta per il 2020, ma allarga il suo raggio d’azione all’uso, oltre che di plastica riciclata, di materiali derivanti dal recupero di scarti e rispondenti ai canoni dell’economia circolare.
Conscious innovation projects
Rientrano in questa categoria progetti con la finalità di realizzare percorsi formativi per rigenerare luoghi contaminati e realizzare nuove forme di economia, capaci di stimolare uno sviluppo socio-ambientale e un coinvolgimento inclusivo.
Awareness on communication
Partendo dalla constatazione che un senso di colpa generale ha, fino a ora, pervaso la comunicazione sul tema della plastica, caratterizzandola, il più delle volte, con immagini drammatiche e colpevolizzanti, questa nuova categoria si pone lo scopo di sollecitare progetti di comunicazione positiva, stimolante e proattiva, rivolti a un pubblico variegato, quello dell’infanzia in primis, per spronare a una consapevole conoscenza del tema, per educare a nuovi modelli di vita e di consumo, per esortare a un’azione di massa che sensibilizzi i sistemi produttivi, per sollecitare le istituzioni a operare a favore di un sostegno alle aziende coinvolte.
Una giuria internazionale, composta da figure professionalmente coinvolte nel design, nella ricerca, nell’industria e nella comunicazione decreterà il vincitore di ogni singola categoria. Inoltro, i lavori dei finalisti saranno esposti in uno degli spazi del Ro District, in occasione del prossimo Fuorisalone. Come lo scorso anno, anche nel 2020, gli sponsor di ogni singola categoria, in occasione della cerimonia di premiazione, in programma il 21 aprile, assegneranno ai cinque vincitori un premio di diecimila euro.