A Bologna una mostra per un uso consapevole e responsabile della plastica

Rimarrà aperta fino al 22 settembre la mostra “Planet or Plastic?” inaugurata 13 aprile a Bologna, presso il complesso museale di Santa Maria della Vita, da National Geographic, Genus Bononiae-Musei nella Citta di Bologna e Fondazione Carisbo. La mostra rientra nell’ambito della omonima campagna internazionale lanciata da National Geographic, vede impegnato il cantante Marco Mengoni come ambasciatore per l’Italia, ha il patrocinio del Comune di Bologna e conta sul sostegno di Basf, Coop Alleanza 3.0, Rossetto e Sharp, la collaborazione di Bio-On e YAC-Young Architects Competitions e la partnership tecnica di Riciclia.

Leggera, resistente, economica: la plastica ha cambiato la nostra vita. Dall'elettronica alla sanità, dai trasporti al più semplice oggetto di consumo, oggi non possiamo più farne a meno, seppure quella prodotta dalla sua invenzione a oggi, riciclata solo in minima parte, si sta accumulando nell'ambiente. Secondo i calcoli, da quel momento ne sono stati prodotte 8,3 miliardi di tonnellate, di cui 6,3 sono diventate rifiuti che possono rimanere nell'ambiente anche per 400 e più anni. Le materie plastiche non sono biodegradabili e quelle che finiscono in mare, in particolare, mettono in pericolo la vita della fauna marina, si accumulano in grandi isole galleggianti e, con il tempo, si scompone in pezzi sempre più piccoli che vengono ingeriti da pesci, cetacei, uccelli. Problema, questo, oggi molto avvertito dalla maggior parte dell’opinione pubblica.

Il percorso della mostra - curata da Marco Cattaneo, direttore di National Geographic Italia, e dalla redazione della rivista, con la collaborazione della scrittrice e documentarista Alessandra Viola - alternerà le fotografie dei grandi reporter di National Geographic all'originale lavoro artistico di Mandy Barker, che ha scelto di raccogliere rifiuti di plastica in tutto il mondo per un progetto fotografico di alto valore estetico e al tempo stesso di grande impatto emotivo. All’interno della mostra viene proposta inoltre l’installazione Iceberg, di Francesca Pasquali, artista che rivaluta oggetti d’uso comune, come le semplici cannucce in plastica, per farne delle vere e proprie opere d’arte. Completa il percorso la proiezione del documentario di National Geographic “Punto di non ritorno”, del regista premio Oscar Fisher Stevens e dell'attore premio Oscar e Messaggero della Pace per conto dell'ONU Leonardo Di Caprio: un affascinante resoconto sui drammatici mutamenti che si verificano oggi in tutto il mondo a causa dei cambiamenti climatici. L’esposizione accompagna lo spettatore in un coinvolgente percorso articolato in una quarantina di foto e due videoinstallazioni volte a provocare una riflessione sul materiale che è diventato ormai visto come il principale elemento di degrado e di distruzione del pianeta. Otto i grandi temi in mostra, dalla quantità della plastica prodotta nel mondo al suo impatto sull’ambiente e sulla catena alimentare, dal suo riutilizzo all’educazione individuale e collettiva.

La mostra offrirà anche l'occasione per partecipare a un grande progetto collettivo. A ciascun visitatore è chiesto di portare alla mostra almeno una bottiglia in plastica da lasciare in un grande contenitore. Tali bottiglie troveranno nuova vita in una installazione architettonica itinerante che sarà oggetto del concorso internazionale “Plastic Monument - Architectural Design Competition”. Parallelo alla mostra, il concorso vedrà giovani architetti sfidarsi per realizzare un'installazione destinata a farsi ambasciatrice internazionale dei valori di tutela e sensibilità ambientale, propri della mostra. Bandito da YAC-Young Architects Competitions, società promotrice di concorsi internazionali di idee, e sostenuto da Bio-On, società italiana attiva nel settore delle bioplastiche, il concorso - che ha aperto in concomitanza della mostra e si chiuderà a luglio 2019 - vedrà la partecipazione in veste di giurati anche degli architetti Kengo Kuma, Carlo Ratti e Italo Rota.

“La plastica è una grande invenzione ma occorre gestirla in modo corretto, valorizzandone le proprietà e rispettando l’ambiente. Basf è stata tra i primi a realizzare polimeri biodegradabili 10 anni fa e oggi studiamo processi industriale di riciclo molecolare per le plastiche destinate a discarica o incenerimento. Da gennaio, siamo tra i fondatori dell’Alliance to End of Plastic Waste, un’organizzazione che riunisce 30 tra le più importanti aziende al mondo impegnate nella lotta al marine littering con un investimento di oltre un miliardo di euro. È però necessario che ognuno, nel suo piccolo, faccia la propria parte. Per questo sosteniamo con convinzione Planet or Plastic?”, ha dichiarato Andreas Riehemann, presidente e amministratore delegato di Basf Italia.

“L’ambiente è da sempre al centro dell’attenzione di Coop Alleanza 3.0: dalla vendita di prodotti biologici ed ecologici alla gestione sostenibile di energia e acqua, dalla lotta agli sprechi agli incontri di sensibilizzazione. Queste azioni sono in linea con l’impegno della cooperativa a promuovere consumo etico e consapevole, responsabilità e partecipazione insieme ai valori di trasparenza e sicurezza”, ha commentato Enrico Quarello, coordinatore delle politiche sociali e delle relazioni territoriali di Coop Alleanza 3.0.

“La quantità di plastica nel pianeta diminuirà solo quando adotteremo soluzioni alternative e concrete. La proposta rivoluzionaria di Skywell, il generatore in grado di trasformare l’aria circostante in acqua potabile, ha l’obiettivo di eliminare definitivamente l’utilizzo delle bottiglie di plastica nelle aziende e nelle istituzioni”, hanno aggiunto Serena Testolin di GBR Rossetto e Carlo Alberto Tenchini di Sharp Electronics Italia.