Puntone in poliammide rinforzata per e-bike

Dalla collaborazione tra RadiciGroup e Acerbis è nato un nuovo compound per il settore delle due ruote elettriche, che permette di realizzare componenti più leggeri dalle prestazioni tecniche elevate. Il progetto innovativo e nuovo per il mondo delle “e-bike” nasce dalla volontà di due aziende bergamasche di proporre al mercato soluzioni altamente performanti e di design: si tratta di un puntone per biciclette elettriche realizzato per la prima volta in poliammide anziché in alluminio, che permette una migliore risposta del carro posteriore alle sollecitazioni del terreno. Fantic, azienda italiana specializzata nella produzione di moto e bicilette elettriche, ha deciso di utilizzare per prima questo componente innovativo, frutto di un accurato lavoro di ricerca e sviluppo, su alcuni modelli di biciclette da trail ed enduro già in produzione e disponibili per l’acquisto. 

“Essendo un componente strutturale che fa parte del telaio della bici”, ha spiegato Claudio Ghilardi, CAE analyst, marketing e technical service di RadiciGroup High Performance Polymers, “abbiamo proposto un materiale speciale su base poliammide 66 rinforzato con fibra di vetro, proprio per fare in modo che il prodotto possa resistere alle continue e forti sollecitazioni a cui sottoposto. Oltretutto con questa soluzione le proprietà meccaniche, quali rigidezza e resistenza, sono meno influenzate dall’assorbimento di umidità. Grande attenzione è stata però dedicata anche alla resa estetica, tant’è che il materiale garantisce un ottimo aspetto superficiale, è stabilizzato ai raggi UV ed è studiato per resistere nel tempo all’esposizione a eventi atmosferici”.

L’utilizzo dei compound RadiciGroup consente una riduzione del 10% del peso del componente ed evita il processo di verniciatura, attualmente utilizzato per il componente in metallo, migliorandone quindi anche le prestazioni ambientali. I tecnopolimeri di RadiciGroup, infatti, sono colorati in massa, ovvero nella fase di estrusione del materiale: questo significa avere già il componente pronto all’uso al termine della fase di stampaggio a iniezione, con una resa superficiale eccellente. Una delle richieste principali era proprio legata all’alto livello estetico e alla possibilità di soddisfare geometrie complesse, in linea con l’eleganza e lo stile dei prodotti Fantic.

Questo risultato è stato raggiunto grazie alla collaborazione tra RadiciGroup, Acerbis e Fantic in tutte le fasi del progetto, dal design del prodotto alla formulazione del materiale, dalla creazione dello stampo al processo di stampaggio a iniezione, fino alle prove di utilizzo del componente montato sulle e-bike. Una catena di fornitura completamente italiana e veloce che ha permesso di superare i severi test eseguiti presso i laboratori del cliente di ben dieci volte rispetto al requisito iniziale.

“Questa partnership tra aziende italiane”, ha sottolineato Guido Acerbis, CEO di Acerbis, “rappresenta per noi l’apertura verso un nuovo modo di pensare i prodotti che, condiviso con i nostri partner, ci permetterà di accelerare alcuni reshoring produttivi verso l’Europa. Il progetto ci ha permesso di attuare il metal replacement reingegnerizzandolo e migliorandone la sua funzione; semplificando e accorciando i tempi di produzione abbiamo aumentato la quantità di prodotti immessi nel mercato in tempi brevi”.

Per questo progetto RadiciGroup ha messo in campo il suo “Engineering Service”, un servizio che consente, attraverso l’uso di un sistema di simulazione numerica al computer (CAE), di prevedere il comportamento del materiale in fase di stampaggio e la risposta meccanica dei manufatti già nelle primissime fasi del loro sviluppo, in modo da consentire l’ottimizzazione della loro geometria e delle performance tecniche. Uno strumento che contribuisce ad affermare il successo nei progetti innovativi, inclusi quelli di metal replacement. Un prodotto realizzato seguendo la strada del metal replacement consente un minor numero di lavorazioni, processi produttivi meno energivori, prodotti più leggeri e minori costi di trasporto, determinando riduzioni delle emissioni complessive di CO2 equivalente.

L’innovativo puntone contribuisce quindi a ridurre anche l’impatto ambientale delle biciclette elettriche e a fine vita può essere recuperato e riciclato meccanicamente essendo il risultato di una progettazione attenta al concetto di eco-design, alimentando un sistema virtuoso di riciclo della poliammide per un’economia all’insegna della circolarità.