Nel primo semestre 2018 commercio estero a due velocità

Mettono a segno un incremento di quasi 23 punti percentuali le importazioni italiane di macchinari per plastica e gomma nel primo semestre 2018, a confronto con lo stesso periodo del 2017. Frazionale, invece, la crescita delle esportazioni, confermando la scarsa vivacità già mostrata nei precedenti mesi dell’anno. Di conseguenza, flette il saldo della bilancia commerciale che, pur rimanendo ampiamente positivo oltre il miliardo di euro, perde oltre il 7%. È questa la situazione che emerge dai dati Istat sul commercio estero elaborati da Amaplast.

Il dinamismo degli acquisti dall’estero può essere interpretato come una rinnovata fiducia rispetto all’andamento del mercato interno, soprattutto grazie alle misure di sostegno agli investimenti, il cui rinnovo per il futuro sembra probabile e naturalmente auspicato dalle aziende.

Per quanto riguarda le principali tipologie di macchine, risultano in aumento soprattutto le importazioni di quelle a iniezione (+31%) e delle soffiatrici (+75%), parallelamente alle stampatrici flessografiche (+111%) e agli stampi (+12%). È possibile ricondurre tale tendenza anche al positivo andamento dell’industria italiana dell’imballaggio - primo settore di impiego delle materie plastiche e delle macchine per la loro lavorazione - come peraltro rilevato da Ucima; l’associazione che rappresenta i fornitori degli impianti per packaging, infatti, ha indicato una crescita di oltre 14 punti percentuali del mercato domestico per le aziende del settore, nel 2017, con un aumento previsto anche per l’anno in corso.

Primo paese fornitore di macchine e impianti ai trasformatori italiani di materie plastiche e gomma risulta la Germania, che peraltro mette a segno un sensibile incremento rispetto al periodo gennaio-giugno 2017 e distacca ancora di più la Cina, al secondo posto. Germania che si conferma, come da diversi decenni ormai, anche primo mercato di destinazione delle esportazioni italiane di macchinari di settore, riflettendo così la fiducia dei clienti tedeschi nelle tecnologie made in Italy.

Uno sguardo più allargato alla geografia delle esportazioni evidenzia quanto segue:

- il primato dell’Europa, nel suo complesso, con circa il 61% del totale, senza variazioni rispetto al primo semestre 2017; più in dettaglio, conquista qualche decimale l’Unione Europea, a scapito degli altri mercati; ciò soprattutto a causa della frenata delle vendite in Russia (-32%), dopo la relativa ripresa nel 2017, che aveva fatto ben sperare; in questa prima metà dell’anno gli entusiasmi si sono invece decisamente raffreddati;

- la buona prestazione delle forniture ai tre paesi Nafta (+7%), che conferma le Americhe al secondo posto tra le destinazioni, controbilanciando l’arretramento medio dei mercati del centro e del sud del continente;

- il rallentamento nel complesso dell’Asia (-6%), soprattutto in funzione della debolezza delle vendite in ambito mediorientale;

- la progressione dell’Africa (+23%), grazie agli aumentati flussi verso i paesi sia della fascia mediterranea sia sub-sahariani;

- l’indebolimento (-21%) delle già modeste forniture ai lontani mercati dell’Oceania.

Dal punto di vista merceologico, mostrano un segno positivo le esportazioni di tutti i principali macchinari per la trasformazione primaria e gli stampi, che complessivamente rappresentano oltre la metà delle vendite all’estero di settore.

Immagine rimossa.Il saldo commerciale, invece, è diffusamente in attivo, con l’eccezione delle macchine a iniezione, che slittano in territorio negativo per circa 14 milioni di euro.

“La raccolta ordini a luglio dei costruttori facenti parte di Amaplast risulta stabile con tendenza al miglioramento - rispetto sia a giugno 2018 sia a luglio 2017 - e ciò fa sperare in un rimbalzo della produzione e dell’export nell’ultimo quarto dell’anno”, ha dichiarato Alessandro Grassi (nella foto a destra), presidente di Amaplast, in merito all’ultima indagine congiunturale chiusa a inizio settembre dal centro studi dell’associazione.