Regolamento sugli imballaggi, Unionplast in audizione alla Camera

Nel corso dell’audizione alla Camera dei Deputati, di fronte alle Commissioni riunite VIII Ambiente e X Attività produttive, Unionplast ha espresso la propria posizione in merito alla “Proposta di regolamento su imballaggi e rifiuti di imballaggio”. Dall’associazione nazionale di categoria dei trasformatori di materie plastiche è giunta la condivisione delle finalità di riduzione dell’impatto ambientale, ma riaffermando con decisione la contrarietà a una serie di norme che rischiano di vanificare i grandi risultati ottenuti dall’Italia nell’organizzazione di raccolta e riciclo degli imballaggi in plastica: il nostro Paese ha registrato i tassi più alti dell’intera UE nell’attività di riciclo e recupero del settore, con un tasso pari al 55,2%, superando con anni di anticipo l’obiettivo UE del 55% nel 2030.

Quello che occorre, e su cui i produttori di imballaggi hanno investito, è la creazione di un mercato ben funzionante di materie prime secondarie, supportato dalla riciclabilità dei loro prodotti e nella ricerca di soluzioni innovative che combinano un’elevata efficienza dei materiali con un’alta riciclabilità e l’uso di materiali riciclati. L’associazione ha inoltre stigmatizzato determinate parti del Regolamento, dove sono previste misure che discriminano senza giustificazione gli imballaggi in plastica rispetto agli imballaggi realizzati con altri materiali. Le quote di riutilizzo (articolo 26, comma 7) e divieti (articolo 22 e allegato V) sono presi in considerazione solo per alcuni tipi di imballaggi in plastica, configurando una forma di “depistaggio ambientale”, evidente se si esaminano i risultati del settore nel nostro Paese.

L’Italia è il secondo produttore europeo di imballaggi dopo la Germania ed esporta imballaggi e merci imballate, forte della propria industria manifatturiera e agro-alimentare, che necessitano di adeguati standard di sicurezza per la gestione, il trasporto e la vendita delle merci. Una posizione che esprime numeri molto importanti: 50.000 addetti in quasi 3.000 aziende, con un fatturato di 12.279 milioni di euro, di cui circa il 45% derivante dall’export.

Nel corso dell’audizione, Unionplast ha ricordato che il nostro Paese è un grande riciclatore ma non solo: i dati elaborati annualmente da IPPR (Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo) dimostrano che in Italia si utilizzano oltre 1.200 milioni di tonnellate di materie prime seconde per realizzare nuovi prodotti. Quantitativo che costituisce in media circa il 20% del totale di tutte le plastiche trasformate nel nostro Paese, contro una media europea del 6%. Sono stati certificati col marchio Plastica Seconda Vita ben 8.000 prodotti incorporanti plastiche riciclate nelle più svariate merceologie.

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