Una tecnologia matura per nuove applicazioni

Nel tentativo di recuperare in fretta il terreno perduto durante la recessione, non ancora del tutto terminata, il settore degli imballaggio flessibili e, in particolare, dell’estrusione di film sta fissando nuovi standard globali per assecondare obiettivi di sostenibilità ed economici della popolazione mondiale, che in breve conterà 8 miliardi di bocche da sfamare.

In questo contesto, i costruttori come Macchi sono particolarmente coinvolti nel rendere disponibili i mezzi di produzione necessari a soddisfare le esigenze di capacità produttiva, qualità e risparmio necessarie a rispondere alle molte sfide che l’industria sta affrontando.

Oggi il settore degli imballaggi flessibili è pervaso da molteplici oneri ambientali e legali, spesso in contraddizione tra loro, che non consentono di comprendere il reale significato da attribuire a prodotti spessi e sottili, mentre lo sviluppo di tecnologie e materiali potrebbe suggerire approcci diversi. Le diverse politiche che proibiscono l’utilizzo di sacchetti in plastica in vari paesi rappresentano un esempio di tali contraddizioni.

Sul fronte opposto si trovano invece le legittime necessità di un’industria in cui l’80% del costo del prodotto finale dipende dalle materie prime, ma dove il prezzo dei polimeri non sembra essere destinato a diminuire, seppure esso sia solo marginalmente influenzato dall’andamento del petrolio.

Tutto ciò porta a due ordini di considerazioni. Da un lato, lo scenario competitivo delle aziende produttive mostra come in Europa i primi dieci trasformatori detengano il 43% del mercato (fonte AMI). Dall’altro, questa polarizzazione richiede sistemi di produzione e macchinari che presentino al tempo stesso un’elevata capacità e un’alta flessibilità.

Da diversi anni Macchi propone la tecnologia POD su linee per l’estrusione di film multistrato senza effetto barriera, riferendosi al numero di strati con lo slogan “cinque rappresentano il nuovo tre”. Questo nuovo standard, già ben affermato nella produzione di film termoretraibili, è ormai pronto per ulteriori applicazioni. I vantaggi di un sistema nato per realizzare film molto sottili adesso possono essere sfruttati anche nella produzione di film con superfici protettive, così come nella distribuzione mirata degli additivi più costosi tra i diversi strati, ottimizzandone gli effetti e minimizzandone gli inconvenienti. Un caso citato spesso in questo ambito è quello dell’utilizzo di agenti antibloccaggio e di scorrimento, con i loro effetti ottici sul prodotto finito.

I film in materiali plastici dominano la scena degli imballaggi alimentari, soprattutto in Europa e Asia, dove la quasi totalità degli imballaggi flessibili è rappresentata da strutture adesive o laminate a estrusione.

Secondo una recente indagine le confezioni stand-up (pouch) saranno sempre più utilizzate, grazie alla loro adattabilità a impieghi diversi. Progettate soprattutto per contenere liquidi o prodotti semisolidi, tali confezioni rappresentano oggi una reale minaccia per le tradizionali bottiglie e lattine in metallo. Dato il suo tasso di crescita (secondo l’indagine raggiungeranno un valore di oltre 33 miliardi di dollari entro il 2020) questa tipo di imballaggio avrà un impatto notevole sulle nostre vite. I pouch sono più leggeri, occupano meno spazio, offrono ampie superfici per etichette e marchi, migliorandone la visibilità, e possono essere utilizzati come contenitori a elevata barriera per prodotti deperibili o per pasti pronti. Inoltre, diversi accessori, come chiusure a zip o tappi dosatori, ne possono aumentare ulteriormente il potenziale di impiego.

Queste confezioni sono solitamente ottenute con laminati composti da uno spesso film in PE incollato su un substrato in BOPET retrostampato o in POPA. Una buona notizia è che anche in questo settore si sta affermando la tendenza a realizzare strutture interamente riciclabili utilizzando i diversi gradi di polietilene oggi disponibili. A questo scopo, una linea di estrusione POD a 5 strati progettata per la produzione di film più sottili, rigidi e resistenti rappresenta la soluzione ideale.

Nel settore dei film barriera le nuove tecnologie di azionamento e le caratteristiche di progettazione stanno portando a una evidente riduzione di costi e tempi di produzione. Per esempio, i nuovi motori torque, sviluppati insieme a Siemens, sono oggi disponibili con estrazione posteriore della vita di estrusione, rendendo così più facili le operazioni di pulizia. Inoltre, nuove soluzioni per il rivestimento delle superfici sono utilizzate nei sistemi coex 7/9/11 per ottenere strati sottili pochi micron, mantenendo però in modo eccellente le variazioni tra i diversi strati, essenziali per garantire le caratteristiche specifiche del prodotto senza ricalibrazioni continue per compensare i difetti.