Impatti fino a 50 J per determinare la resistenza dei provini

Tra gli strumenti proposti da Noselab ATS per le prove fisico-meccaniche sui materiali plastici rientra il pendolo Impact per energie fino a 15, 25 e 50 J.

Il metodo di misura utilizzato in questa macchina si basa sulla determinazione del valore di energia necessaria per rompere un provino in determinate condizioni. Essendo nota l’energia potenziale della mazza, che varia in funzione della sua forma, del suo peso e dell’angolo di sgancio, ne consegue che misurando l’angolo di risalita della mazza dopo l’impatto si può determinare l’energia assorbita dal provino per la sua rottura. I metodi di prova generalmente utilizzati vengono comunemente denominati Charpy, Izod e impatto a trazione e si differenziano tra di loro per il modo in cui viene trattenuto il provino e per come viene applicata la sollecitazione su di esso.

Nelle prove secondo il metodo Charpy il provino, a forma rettangolare, è supportato come una trave orizzontale e viene rotto da una singola oscillazione della mazza del pendolo, con la linea di impatto centrata tra i due supporti. In quelle secondo il metodo Izod il provino, a forma rettangolare è bloccato in verticale a una delle sue estremità e viene rotto da una singola oscillazione della mazza del pendolo, con la linea di impatto applicata a una distanza fissa dal punto di bloccaggio del provino. Nelle prove secondo il metodo di impatto a trazione il provino, normalmente sagomato a farfalla, è inserito in staffe di bloccaggio e rotto da una singola oscillazione della mazza del pendolo che sollecita il provino per trazione longitudinale.

Tra le caratteristiche principali di questo strumento troviamo:

- struttura in fusione che ospita direttamente tutti i dispositivi meccanici ed elettrici

- sistema elettronico di livellamento trasversale

- sistema di centraggio per provini Charpy

- sistemi di sicurezza: doppio comando di sgancio mazza di tipo “pull”; schermi di protezioni laterali (in policarbonato); freno per il rallentamento dell'azione della mazza dopo l'impatto

- interfaccia operatore con display touch screen (7 pollici) per l'introduzione dei parametri di prova e per la visualizzazione dell'energia e della resilienza dopo un impatto

- autodiagnosi all'accensione delle principali funzioni e presentazione codificata di eventuali errori macchina operatore

- porta USB per collegamento a PC

- visualizzazione automatica dell'energia potenziale e della velocità d'impatto con relativo angolo di risalita

Noselab ATS costruisce diverse tipologie di mazze, conformi ai metodi di prova. Una spina montata sulla sommità delle mazze assicura un corretto posizionamento delle stesse nella loro sede evitando errori di montaggio. La corretta calibrazione delle mazze rende superflui gli adattatori di montaggio sulla parte superiore. Le mazze standard, per qualsiasi metodo di prova previsto, coprono un intervallo di energia d’impatto fino a circa 25 Joule e le spallette e gli spessori per prove d’impatto Charpy si montano nelle proprie sedi senza possibilità di errore. Le sedi, in conformità con le norme, vengono ricavate direttamente sulla struttura del pendolo per assicurare l’indispensabile rigidità durante l’impatto, mentre il centratore del provino Charpy, installato sullo strumento, ne stabilisce l’esatto posizionamento. Le prove Izod si possono eseguire con morse standard o a bloccaggio rapido; quest’ultima, oltre ad avere un centratore per il provino con l’intaglio, esercita sullo stesso una pressione costante in accordo alle normative.