Promuovere la ricerca a beneficio delle PMI e dell’occupazione
Siglato il 12 novembre a Roma l’accordo tra Federchimica e CNR che prevede misure per armonizzare esigenze delle imprese e attività di ricerca pubblica, con l’obiettivo di favorire concretamente lo sviluppo. Sono più di mille i ricercatori CNR disponibili alla collaborazione con le 1350 imprese chimiche associate a Federchimica: una sinergia importante, grazie alla quale si potranno realizzare processi produttivi a miglior impatto ambientale, nuovi prodotti e soluzioni innovative lungo tutta la filiera della chimica, che impatta su oltre il 30% del PIL del nostro Paese.
Con l’accordo sottoscritto, Luigi Nicolais, presidente del CNR (Consiglio Nazionale per le Ricerche) e Cesare Puccioni, presidente di Federchimica (Federazione nazionale dell’Industria chimica) hanno condiviso l’opportunità e la necessità di una maggiore integrazione tra ricerca pubblica e ricerca privata. L’iniziativa si inserisce nel più ampio Patto di Collaborazione che Confindustria e CNR hanno siglato nel 2013 e che ha già portato a 20 seminari sul territorio, con oltre 400 aziende di settori diversi, ai quali hanno fatto seguito circa 100 incontri di approfondimento per definire progetti congiunti.
Anche in questo caso, l’obiettivo è consolidare e generare collegamenti di conoscenza e di collaborazione per lo sviluppo di progetti innovativi, di rilevanza per la competitività del settore chimico e di eccellenza per la ricerca pubblica in Italia.
Grazie alla sua significativa presenza produttiva e di ricerca nella chimica di base e alla crescente specializzazione nei comparti della chimica fine e delle specialità, l’industria chimica è un interlocutore privilegiato per promuovere un’attività di ricerca strutturata, che comporti conoscenze scientifiche e tecnologiche elevate, quali quelle che il CNR è in grado di offrire.
In particolare, le 1100 piccole e medie imprese chimiche operanti in Italia potranno beneficiare delle competenze scientifiche e tecniche del CNR, mettendo a punto programmi di interventi immediati (quali l’efficienza energetica, che in alcune esperienze già realizzate ha fatto ottenere un pay back inferiore a 12 mesi) e progetti di ricerca applicata, finanziabili dal programma Horizon 2020, già per il periodo 2015–2016.
L’accordo rinnova e rafforza una collaborazione già esistente, che ha prodotto progetti di R&S già avviati e che hanno generato finanziamenti alle imprese per circa 30 milioni di euro, stanziati dal 7° Programma Quadro per la Ricerca in Europa per sostenere lo studio di nuovi materiali per l’efficienza energetica, nuove produzioni chimiche da risorse rinnovabili, recupero di terre rare da materiali elettrici ed elettronici.
Più in dettaglio, CNR e Federchimica sottoscrivono per esempio il proprio impegno a concentrare i lavori su alcuni progetti strategici, come il rilancio della Piattaforma Tecnologica per la Chimica Sostenibile (“SusChem Italy”), che coinvolge oltre 50 aziende che fanno ricerca in questo ambito. Le attività si concentreranno concretamente su temi di ricerca quali: la valorizzazione dei reflui industriali; la sostituzione di alcune sostanze per adempiere alle richieste normative del Regolamento europeo Reach; l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni. Inoltre, molte collaborazioni verteranno su alcune tematiche rilevanti per le imprese, in particolare la chimica delle formulazioni. L’accordo, che sarà reso operativo da una specifica task force mista impresa-CNR, avrà una durata iniziale di tre anni e potrà essere successivamente rinnovato.