Una infrastruttura aperta per ricerca e sviluppo su materiali avanzati

(Foto Linkedin/Enea)

Si chiama MAIA, acronimo di Materiali Avanzati in una Infrastruttura Aperta, la nuova infrastruttura inaugurata da Enea per lo sviluppo, la caratterizzazione e la lavorazione mediante stampa 3D di materiali avanzati. La nuova infrastruttura opererà al servizio della ricerca e dell’industria nei settori aerospaziale, biomedicale, energetico e automobilistico. Inaugurata presso il Centro Ricerche Enea a Casaccia (Roma) e finanziata con oltre 4 milioni di euro da Regione Lazio ed Enea, MAIA è in grado di produrre materiali e componenti più leggeri e durevoli rispetto a quelli realizzati con tecnologie tradizionali, mantenendo al contempo funzionalità e resistenza meccanica elevate a fronte di costi minori.

(Foto Enea)

Grazie alle sue dotazioni, MAIA sarà in grado di fornire servizi avanzati alle imprese e supportare programmi di ricerca ad alto tasso di innovazione: oltre a spazi dotati di tecnologia, strumentazioni innovative, apparecchiature di stampa 3D, sistemi avanzati di diagnostica non distruttiva e trattamenti termomeccanici e metallurgici per componenti, MAIA è dotata anche di apparecchiature per la caratterizzazione, la sintesi e il processo di sviluppo di componenti e tecnologie sostenibili.

L’infrastruttura consentirà infatti di innovare molti dei settori produttivi chiave del Paese. In ambito aerospaziale permetterà, per esempio, si concentrerà sulla costruzione di componenti per motori aerei in leghe di titanio che offrono resistenza e leggerezza; nel settore energetico faciliterà la realizzazione di turbine e pale più leggere rispetto ai metodi tradizionali, garantendo funzionalità, leggerezza ed efficienza; nell’industria automobilistica sarà di ausilio allo sviluppo di componenti caratterizzati da ottima resistenza meccanica, peso ridotto e migliori prestazioni; in campo biomedicale consentirà la realizzazione di protesi personalizzate con strutture simili a quelle delle ossa umane, in grado di favorire la colonizzazione delle cellule, riducendo i rischi di rigetto.

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Tra le sue capacità e competenze rientrerà anche la ricreazione di componenti ormai obsoleti e fuori produzione e l’allungamento della vita in esercizio di macchinari industriali, permettendo anche, già in fase di progettazione, di alleggerirne i componenti o di utilizzare materiali maggiormente resistenti alla corrosione. Rispetto ai processi sottrattivi e di fonderia, potranno essere realizzati sia singoli componenti con meno energia, risorse e pezzi da assemblare, sia componenti a geometrie complesse realizzati con materiali difficili da lavorare. Infine, potranno essere creati e testati rapidamente prototipi di componenti realizzabili successivamente su larga scala.

“L’infrastruttura MAIA non è solo un laboratorio di ricerca avanzato, ma un vero e proprio motore di innovazione, una rivoluzione nella produzione di materiali utile per diversi settori del sistema produttivo del nostro Paese”, ha spiegato il direttore generale Enea, Giorgio Graditi. “Gli esempi di applicazione dei materiali sviluppati da MAIA sono la testimonianza dell’impegno di Enea verso soluzioni sostenibili e di alta tecnologia per contribuire fattivamente alla transizione ecologica”.