L’impiego dei compositi in edilizia tra presente e futuro

Rispetto a materiali tradizionali come legno, ferro, acciaio, alluminio, l’impiego di quelli compositi in edilizia costituisce ancora in parte una novità, ma passo dopo passo le caratteristiche di eccezionale leggerezza e resistenza che li contraddistinguono vengono sempre più comprese e apprezzate dagli operatori in tale settore. È alla luce di queste premesse che si inquadra il seminario miniMuRiCo2020 “Compositi e tecnologie correlate nell’ingegneria civile e nell’architettura”, organizzato da Angelo Di Tommaso, presidente di Aico (Associazione Italiana Compositi) il 6 febbraio scorso nell’ambito di Compotec/Seatec, svoltasi a Carrara dal 5 al 7 febbraio.

 

L’evento ha affrontato argomenti strettamente legati all'uso di materiali compositi nell'ingegneria civile e nell'architettura, di grande attualità considerando i molti problemi relativi alle infrastrutture italiane e alla conservazione e al recupero degli edifici nelle aree sismiche.

 

Tra i temi dibattuti da vari relatori - Angelo Di Tommaso (Università di Bologna e presidente Aico), Francesco Focacci (Università e-Campus), Giovanni Castellazzi e Cristina Gentilini (Aico e Università di Bologna), Alberto Grandi (Dasca Engineering), Giorgio Giacomin (G&P Intech) e Domenico Brigante (Olympus FRP) - figuravano la sicurezza delle infrastrutture, la protezione del patrimonio architettonico, la sicurezza nelle scuole, la rigenerazione urbana e territoriale, i dispositivi antisismici.

 

La seconda sessione, presieduta da Cristina Gentilini e Giovanni Castellazzi, si è aperta con la relazione di Salvatore Russo (Università IUAV di Venezia), che ha parlato dei profili FRP nelle costruzioni, è proseguita con la relazione “Costruzioni All FRP, il caso della Glass House a Venezia” di Ileana Ippolito (Università IUAV di Venezia) e si è chiusa con una presentazione di Giulia Carozzi (TOP Glass).

 

L’ultima parte del seminario è stata interamente dedicata al tema della tutela del costruito, per la quale sono proposti e impiegati vari dispositivi (dissipatori, ammortizzatori, isolatori, ecc.) in grado di mitigare l’effetto sismico sulle infrastrutture sulle costruzioni storiche, sui capannoni industriali ecc. Fra i relatori rientravano Alessandro Martelli, esperto in prevenzione sismica, Michele Palermo (Università di Bologna), Maria Gabriella Castellano (FIP), Manuel Danieli (G&P Intech) e Andrea Pollini (Sismocell-Reglass). L’evento si è infine concluso con un intervento di Chiara Castino (Somma).

 

Il seminario ha evidenziato il crescente interesse verso i compositi manifestato dall’industria delle costruzioni, dove sono ormai visti come i materiali d’eccellenza per il futuro grazie a proprietà meccaniche, leggerezza, resistenza alla corrosione, libertà progettuale ecc.