Estrazione chimica e materiali polimerici

Le aziende che lavorano con i materiali polimerici si trovano oggi ad affrontare diverse sfide: il tema dell’ambiente e della sostenibilità, la competizione sempre più globale, il prezzo del petrolio instabile, il rispetto delle normative, la mancanza di forza lavoro e, infine, la percezione del consumatore in tema di materie plastiche.

Büchi Labortechnik comprende queste esigenze e offre numerose soluzioni e strumenti per le aziende che si occupano di studio, sviluppo e produzione di polimeri. I nostri prodotti sono affidabili, sapientemente progettati, convenienti e facili da usare, in accordo con la formula che ci contraddistingue: “Quality in your hands”.

 

 

Immagine rimossa.Gli ambiti in cui le nostre soluzioni trovano impiego sono i più disparati, come ad esempio:

- la ricerca e lo sviluppo di materiali sempre più leggeri, per limitare le emissioni inquinanti;

- lo sviluppo di materiali sempre più compatibili con gli usi alimentari, per prolungare la durata e la qualità degli alimenti negli imballaggi;

- il miglioramento delle proprietà meccaniche e della resistenza chimica dei polimeri

- ecc. ecc.

 

In questo articolo vogliamo proporvi alcune tra le applicazioni recentemente sviluppate da Büchi Labortechnik grazie alla tecnica PSE (Pressurized Solvent Extraction), con lo SpeedExtractor E-916.

 

Determinazione del contenuto di polimero reticolato in campioni di polietilene con la tecnica PSE (Pressurized Solvent Extraction)

 

Immagine rimossa.Durante la produzione di polietilene (PE) la determinazione del contenuto di polimero reticolato è parte del processo di controllo di qualità. Il PE è stato estratto mediante tecnica PSE utilizzando lo SpeedExtractor E-916 e il contenuto di polimero reticolato è stato determinato grazie a una semplice bilancia.

Questa tecnica si basa sull’estrazione della frazione di polimero non reticolato, presente nel campione usando lo xilene. Questo procedimento, che se effettuato con metodi tradizionali impiegherebbe addirittura alcuni giorni, può essere accelerato grazie alla tecnica PSE, che consente di completare il processo in pochi minuti. Alcuni tra i vantaggi rilevanti di questa metodica:

- è rapida: in circa un’ora è possibile conoscere le percentuali relative di polimero reticolato e non nel campione originale;

- è conveniente: infatti il consumo di solvente è di circa 100 ml per campione;

- è riproducibile: poiché l’estrazione procede in modo automatico;

- è semplice: perché non richiede particolare esperienza dell’operatore.

 

Scopri di più: http://www.buchi.com/it-it/node/2430

 

Determinazione dei plastificanti in campioni di poliammidi con lo SpeedExtractor E-916

 

Immagine rimossa.Grazie alle eccellenti proprietà chimiche e meccaniche, le poliammidi sono ampiamente utilizzate in tanti comparti industriali come, ad esempio, nel settore automobilistico, nell'industria elettrotecnica e nella produzione di tessuti o di apparecchi per uso domestico. L’uso di plastificanti polimerici consente di cambiare le proprietà meccaniche di questi polimeri e di renderli perciò più flessibili anziché rigidi. I campioni sono estratti grazie allo SpeedExtractor E-916 e gli estratti sono poi evaporati utilizzando il Multivapor P-6. Il contenuto di plastificante polimerico è determinato gravimetricamente.

Immagine rimossa.Non è necessaria alcuna preparazione speciale e i campioni possono essere estratti sotto forma di pellet. L’intera procedura impiega solo 4 ore per essere completata.

 

Quali sono i vantaggi?

- È rapida: in circa un’ora è possibile conoscere le percentuali relative di polimero reticolato e non nel campione originale;

- è conveniente: infatti il consumo di solvente è di circa 100 ml per campione;

- è riproducibile: poiché l’estrazione procede in modo automatico;

- è semplice: perché non richiede particolare esperienza dell’operatore.

 

Scopri di più: http://www.buchi.com/it-it/node/345

 

HALS ad alto peso molecolare in LDPE

 

I materiali polimerici sono spesso facilmente degradati da calore, luce solare ecc. durante la produzione o il loro utilizzo. Pertanto, per estenderne la durata nel tempo, al materiale polimerico sono aggiunte piccole quantità di stabilizzanti. Gli stabilizzanti alla luce a base di ammine inibite (HALS) sono tra i composti maggiormente utilizzati a tale scopo. Gli HALS migliorano la resistenza al calore e alla luce dei materiali polimerici, ed essendo inoltre caratterizzati da bassa volatilità sono difficilmente estraibili. Immagine rimossa. HALS ad alto peso molecolare sono comunemente aggiunti al polietilene (PE) o al polipropilene (PP). Al fine di analizzare la quantità di HALS in questi materiali, generalmente si esegue un’estrazione con strumenti convenzionali, come il Soxhlet, seguita da gas cromatografia.

Anche in questo caso, la tecnica ha diversi vantaggi rispetto al metodo tradizionale:

- è rapida: in circa un’ora è possibile conoscere le percentuali relative di polimero reticolato e non nel campione originale;

- è conveniente: infatti il consumo di solvente è di circa 100 ml per campione;

- è riproducibile: poiché l’estrazione procede in modo automatico;

- è semplice: perché non richiede particolare esperienza dell’operatore.

 

Scopri di più: http://www.buchi.com/it-it/node/2433