API sempre più bio
Si chiama Apigo BIO la nuova gamma di compound a base di TPO ottenuti da fonti rinnovabili messa a punto da API nell'ambito della sua strategia Bio & Beyond per lo sviluppo di bioplastiche. Questa rappresenta il percorso intrapreso dalla società dalla produzione dei primi materiali Apinat biodegradabili a una gamma completa di polimeri e compound a elevato contenuto di fonti rinnovabili. Per rispondere a un mercato sempre più sensibile all'ecosostenibilità dei manufatti, API è impegnata nello sviluppo di una vasta famiglia di materiali che riproducono in versione bio la sua attuale gamma di prodotti.
I compound Apigo BIO si caratterizzano per un contenuto da fonti rinnovabili dal 20 al 90%, che si traduce in un beneficio misurabile in termini di Life Cycle Assessment (LCA) secondo gli standard ISO 14040-14044, per valutare l'impatto ambientale di un prodotto durante il suo intero ciclo di vita, dalla selezione delle materie prime al suo completo smaltimento. Questi prodotti si basano su materie prime provenienti da fonti rinnovabili e da colture vegetali, contribuendo quindi alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di gas serra nell'atmosfera, al risparmio di risorse fossili, all'efficienza nell'utilizzo delle risorse agricole e allo sviluppo di aree rurali depresse e non idonee alla produzione di colture a scopo alimentare.
Tali compound garantiscono proprietà fisico-meccaniche paragonabili ai tradizionali TPO derivanti da fonte fossile, presentano una durezza variabile da 70 ShA a 66 ShD e possono essere lavorati mediante stampaggio a iniezione, estrusione, soffiaggio e sovrastampaggio. Inoltre sono disponibili in diversi gradi idonei al contatto con alimenti secondo la normativa europea 10/2011/EC e/o quella americana FDA. Si adattano facilmente a diversi ambiti applicativi tra cui la cura personale, l'edilizia, il packaging, l'arredamento e l'industria automobilistica.