Ripresa su più fronti
Dopo i positivi risultati evidenziati dalle statistiche import-export tedesche, giapponesi, cinesi e svizzere riferite al primo semestre 2010 (ma anche per quanto riguarda l'Italia, relativamente al periodo gennaio-maggio) anche Francia, Stati Uniti e Taiwan stanno mostrando segni di ripresa del commercio estero di macchine e attrezzature.
La Francia vede quanto meno rallentata la caduta delle proprie importazioni (passate da 282 a 272 milioni di euro), a fronte di una complessiva stagnazione dell'export. Quanto alle vendite all'estero, però, colpisce la sensibile crescita delle macchine per soffiaggio, che rappresentano un quarto del totale e sono essenzialmente riconducibili a un solo importante costruttore; infatti, il relativo valore passa dai circa 69 milioni di euro del primo semestre 2009 agli oltre 101 del gennaio-giugno 2010.
In linea con la ripresa economica statunitense (a prescindere dalle più recenti incertezze del mercato immobiliare), si osserva un andamento decisamente più positivo proprio per gli Stati Uniti che, dopo diversi trimestri al ribasso e un primo quarto 2010 ancora in calo di oltre 11 punti percentuali, registrano a giugno scorso un aumento del 7% delle importazioni, sostenuto dal buon andamento di macchine a iniezione, stampatrici flessografiche, estrusori e presse per pneumatici e camere d'aria.
Complessivamente, nel periodo considerato, l'Italia risulta essere il quinto fornitore di tecnologia dei trasformatori americani e le importazioni dal nostro paese registrano un tasso di crescita più elevato (+33%) rispetto ai concorrenti che la precedono in classifica.
Quanto all'export statunitense, in aumento di tre punti, si rileva l'impennata delle vendite di estrusori (da 27 a 53 milioni di dollari).
Confermano le dinamiche positive del quadrante asiatico i risultati ancora migliori di Taiwan, con un +61% all'import e un +46% all'export. Nello specifico, si è verificata una forte ripresa degli acquisti di macchine a iniezione (+136%, fino a un controvalore di oltre 30 milioni di euro, provenienti per il 71% dal Giappone) ed estrusori (+26%, per quasi 20 milioni di euro, forniti nuovamente in larga misura dal Giappone).
Le macchine a iniezione sono la voce principale anche dell'export (un terzo del totale) e risultano più che raddoppiate rispetto al primo semestre 2009, fino a sfiorare un controvalore di circa 75 milioni di euro; principale mercato di destinazione è la Cina/Hong Kong con il 43% del totale.