Rincari attenuati?
La drastica impennata, che da inizio anno ha contraddistinto i prezzi dei termoplastici standard in Europa, sembra essersi placata nel secondo trimestre per giungere a un punto di stallo, secondo l'analisi trimestrale pubblicata da PIE (Plastics Information Europe). Lo stesso non si può dire per i tecnopolimeri termoplastici, i cui rincari hanno progressivamente guadagnato intensità nel secondo trimestre e solo ora sembrano aver perso un po' di slancio.
L'indice Plastixx ST per i termoplastici standard continua a puntare al rialzo, salendo dell'8,5% da fine marzo a fine giugno. Gli aumenti più significativi sono quelli di PP ed EPS (+ 13% in questo arco di tempo), seguiti da LDPE, LLDPE, EVA, EPS e PS, che hanno registrato incrementi compresi tra 7 e 10%. I prezzi del PET sono aumentati del 4% e quelli del PVC hanno segnato un +6%. Più contenuto il rincaro dell'HDPE (3%).
Col passare dei mesi, tuttavia, l'impennata si è attenuata (pur in presenza di una domanda stabile) fino a stabilizzarsi a giugno, a tratti segnando una correzione al ribasso. Infatti i prezzi delle principali materie prime stanno diminuendo da maggio/giugno e per molte di esse è ricominciato l'import.
Al contrario l'indice Plastixx TT, che monitora l'andamento dei tecnopolimeri termoplastici, evidenzia che il picco massimo si è registrato nel secondo trimestre, quando infatti è cresciuto dell'11,5%. Nel primo trimestre l'aumento era stato del 6%, soprattutto a causa della situazione critica in cui versava la fornitura di ABS e PA, che aveva portato a un aumento dei prezzi di oltre il 17%. Luglio e agosto dovrebbero mantenere tale trend al rialzo, anche se a un ritmo più contenuto. Contrariamente ai termoplastici standard, sembra che i tecnopolimeri termoplastici non abbiano ancora raggiunto il picco massimo dei prezzi.