Presse a iniezione elettriche
Ancora oggi le macchine a iniezione elettriche - dopo che ormai è trascorso più di un decennio dalla loro definitiva comparsa sul mercato (ma ben di più, se si risale ai primi esemplari apparsi già negli anni Ottanta) - devono pagare uno scotto "culturale”: il confronto (quasi) inevitabile con quelle idrauliche. L'avvento delle presse elettriche provenienti da Asia e Nordamerica ha cambiato, se non il mondo dello stampaggio di materie plastiche e gomma, almeno l"approccio verso di esso. Le soluzioni completamente elettriche, è ormai risaputo, offrono numerosi vantaggi rispetto a quelle oleodinamiche in termini di precisione, produttività, consumo e impatto ambientale, per citare quelli che sono ritenuti i punti di forza più immediatamente identificabili. E se i cicli di vita, anche di alcuni lustri, delle presse oleodinamiche non giustificherebbero la loro sostituzione con macchine dello stesso genere, i benefici delle soluzioni elettriche possono rappresentare una spinta verso il rinnovamento del parco macchine. Come si vede, anche in questa occasione, le macchine a iniezione idrauliche finiscono per essere prese come termine di paragone per parlare di quelle elettriche. Consci della necessità di superare questa barriera, i costruttori cominciano a concepire le macchine elettriche non più come versioni derivate, con gli accorgimenti del caso, da quelle oleodinamiche, ma come macchine con una propria identità. Su questa scia anche i costruttori che (ancora) non hanno a catalogo macchine elettriche si stanno attrezzando per introdurle. Nelle pagine seguenti è passata in rassegna una serie di proposte innovative offerte da alcuni costruttori italiani ed esteri specializzati in questo tipo di tecnologia.