Riunito al MIMIT il tavolo per la chimica
Si è riunito al Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 22 marzo il tavolo per la chimica, che si inserisce in una serie di incontri settoriali con le forze sociali del Paese, dopo i tavoli sui comparti dell’auto e della moda e che precede quello sulla farmaceutica convocato per il 29 marzo prossimo. All’incontro erano presenti il ministro Adolfo Urso, il viceministro Valentino Valentini e il sottosegretario Massimo Bitonci e i rappresentanti del Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, degli enti locali, delle associazioni d’impresa e dei sindacati nazionali e di categoria. Al centro della riunione odierna le principali tematiche per le imprese e per i lavoratori del settore.
“La chimica”, ha osservato il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, aprendo i lavori, “assume una rilevanza sempre maggiore nel disegno di politica industriale del nostro Paese. L’apporto di questo importante comparto risulta infatti indispensabile al Made in Italy, perché trasferisce innovazione tecnologica a tutti i settori utilizzatori, contribuisce ad alimentare la competitività e sostenibilità, difendendo e generando un numero significativo di posti di lavoro”.
In Italia sono oltre 2.800 le imprese del settore chimico, con un valore aggiunto pari a 56 miliardi di euro e quasi 280 mila addetti, indotto compreso. Il nostro Paese è il terzo produttore europeo dopo Germania e Francia, con una quota del 9,5%, e il dodicesimo al mondo. Le esportazioni del settore nel 2021 sono state pari a 35,4 miliardi. Più nel dettaglio in Italia l’industria chimica vede la presenza equilibrata di tre tipologie: le imprese a capitale estero (39% del valore della produzione), medio-grandi gruppi italiani (27%) e PMI (34%) che occupano però il 58% degli addetti.