Nei primi tre mesi del 2022 crescono i ricavi di Piovan, l’area Plastic segna un +16,5%

 

Nei primi tre mesi del 2022 il Gruppo Piovan ha realizzato ricavi e altri proventi per un ammontare pari a 108 milioni di euro, in aumento del 66,6% rispetto ai 64,8 milioni di euro dei primi tre mesi del 2021. È quanto emerge dalle informazioni finanziarie periodiche approvate nei giorni scorsi dal consiglio di amministrazione della società. A parità di perimetro, escludendo quindi i ricavi realizzati dal gruppo Ipeg, consolidati a partire dal 1° febbraio 2022, il totale dei ricavi e degli altri proventi al 31 marzo ammonta a 74,1 milioni di euro, in aumento in questo caso del 14,3% rispetto allo stesso periodo del 2021. Dando effetto retroattivo all’acquisizione del gruppo Ipeg a partire dal 1° gennaio 2022, l’ammontare di ricavi e altri proventi del Gruppo Piovan sarebbe stato pari a 122,3 milioni di euro nei primi tre mesi del 2022.

Per quanto riguarda la dinamica dei ricavi per mercato si rileva che, a perimetro costante, i ricavi da sistemi per l’area Plastic sono cresciuti dell’16,5%, trainati da una buona prestazione in Europa e in Asia, con il settore auto in ripartenza grazie al crescere degli investimenti nei nuovi modelli elettrici e i settori consumer & technical e packaging sempre molto solidi. Il trimestre di Ipeg ha evidenziato una forte crescita di ordinato, fatturato e profittabilità. Il consolidamento della società a febbraio e marzo 2022 porta a circa 24,7 milioni di euro di ricavi in più nell’area Plastic, con una crescita combinata pari al 70,4%.

Il gruppo conferma la volontà di proseguire nel percorso strategico intrapreso, che vede tra i propri obiettivi l’incremento del proprio contributo all’economia circolare, attraverso, tra le varie azione, lo sviluppo di prodotti e soluzioni dedicate alla filiera del riciclo e la crescita per acquisizioni. Per quel che riguarda la crescita per acquisizioni, a fronte del perfezionamento dell’acquisizione di Ipeg, avvenuto il 31 gennaio 2022, è ragionevole pensare che il 2022 sarà dedicato all’integrazione del gruppo acquisito. Piovan, inoltre, guarda con interesse a società con tecnologie/prodotti che possano allungare la sua filiera e continuerà a valutare potenziali opportunità di acquisizione e di crescita esterna.

In relazione all’evoluzione della normativa europea sulla produzione e sull’utilizzo della plastica, sussiste la possibilità di un cambiamento indotto nei paradigmi di riferimento del mercato: in particolare, la nuova legislazione incentiverebbe l’uso di plastica riciclata o polimeri compostabili a sfavore dei polimeri vergini di derivazione petrolchimica. Per Gruppo Piovan tale normativa rappresenta un’opportunità di vendita delle tecnologie sviluppate negli ultimi anni finalizzate all’automazione, al trattamento e allo screening delle plastiche riciclate e compostabili. Il gruppo, infatti, ha registrato negli ultimi anni vari brevetti in tema di riciclo. L’azienda stima che attualmente, su base 2021 ed escludendo il contributo del gruppo Ipeg, oltre il 20% dei propri ricavi all’interno dei segmenti in cui l’uso di plastica riciclata è rilevante sia assimilabile ad attività relative all’economia circolare.

Per quel che concerne la crescita organica, a fronte di un 2021 che ha mostrato una prestazione record che si è protratta nei primi mesi del 2022, la società guarda al futuro con ottimismo nonostante le incertezze connesse al contesto geopolitico. Il Gruppo Piovan è presente in una pluralità di aree geografiche e in settori molto diversificati, condizione che sicuramente consente una mitigazione del rischio complessivo legato alla crisi in atto. La situazione di mercato dei settori più resilienti (medicale, packaging flessibile) permane positiva ed è ragionevole attendersi un rimbalzo nei settori più ciclici (auto, edilizia). La raccolta ordini nel corso dei primi mesi del 2022 continua a essere sostenuta e il pacchetto di ordini al 31 marzo 2022 permane su valore molto elevati.

A fronte di questi elementi positivi, permangono tuttavia rischi legati alla diffusione delle varianti del Covid-19, che potrebbero portare a un nuovo aumento delle restrizioni, e soprattutto le conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina, con conseguente impatto sull’economia, e ai problemi nelle catene di approvvigionamento che hanno provocato rallentamenti nelle forniture, alimentando ulteriormente l’inflazione in molti Paesi, con il rischio che questa si mantenga elevata per un periodo più lungo di quanto inizialmente previsto. A questo proposito, si registra un significativo incremento dei prezzi di alcune materie prime e componenti industriali, oltre che di costi di trasporto ed energia, che sta mettendo in difficoltà gli operatori in alcuni comparti. Le prospettive a tale proposito sono incerte e molto dipenderà dalle tempistiche di ritorno alla normalità nelle dinamiche dei flussi a livello internazionale.