Iniziato con fiducia il 2021 di Lanxess
Il nuovo anno fiscale 2021 inizia con fiducia per Lanxess, secondo le cui previsioni molte industrie clienti si riprenderanno e l’Ebitda, al lordo delle attività straordinarie, si aggirerà tra 900 milioni e un miliardo di euro.
L’andamento di Lanxess nell'anno fiscale 2020, dominato dalla pandemia da coronavirus, si è dimostrato consistente, con un Ebitda, al lordo delle attività straordinarie, pari a 862 milioni di euro, pari al 15,4% in meno rispetto al 2019. Gli utili si attestano quindi nella fascia più alta di riferimento, compresa tra 820 e 880 milioni di euro. I dati preliminari per il quarto trimestre 2020 hanno superato le aspettative perché molte attività sono andate meglio del previsto.
Con oltre 6 miliardi di euro le vendite nel 2020 diminuite del 10,3% rispetto al 2019, mentre l'utile netto delle attività in corso ha raggiunto quota 908 milioni di euro, rispetto ai 240 milioni di euro del 2019. Ciò è attribuibile ai proventi della vendita della partecipazione in Currenta, azienda che si occupa della gestione di poli chimici.
In generale, nel 2020 vendite e utili del segmento Advanced Intermediates sono state influenzate dalla pandemia. La debolezza della domanda e dei prezzi hanno avuto un effetto negativo in particolare sulla divisione Advanced Industrial Intermediates. Le vendite sono scese dell’11,2%, passando da 2,251 a 1,999 miliardi di euro.
Nel segmento Specialty Additives i volumi di vendita, specialmente nel settore automobilistico e aeronautico, sono diminuiti in modo significativo a causa della pandemia. Anche i tassi di cambio hanno avuto un effetto negativo sulle vendite e sugli utili. Le vendite, pari a 1,728 miliardi di euro, sono diminuite del 12,1% rispetto al 2019, ciò parzialmente riconducibile al lieve calo dei prezzi di vendita.
Nel segmento Engineering Materials le vendite e gli utili sono stati colpiti dalla debole domanda dell'industria automobilistica nella prima metà del 2020. Le vendite sono diminuite del 17,9%, passando da 1,450 miliardi a 1,190 miliardi di euro, in parte a causa del calo dei prezzi di vendita e degli effetti negativi sui tassi di cambio. Oltre alla debole domanda, gli utili sono stati ridotti anche da una chiusura pianificata per manutenzione e da difficoltà con la conseguente ripresa della produzione dell’impianto in Belgio.