Covestro rispetta le previsioni in un clima di recessione

Come previsto, le prestazioni di Covestro nel terzo trimestre del 2022 hanno risentito fortemente del balzo dei prezzi dell’energia e delle materie prime, sulla scia della crisi energetica. Tuttavia, le vendite del gruppo sono cresciute del 7,3% rispetto allo stesso trimestre del 2021, totalizzando 4,6 miliardi di euro; questo risultato è merito dell’andamento dei cambi e di un livello dei prezzi di vendita più elevato, soprattutto in Europa. L’Ebitda è sceso del 65%, toccando 302 milioni di euro: ciò rispecchia le previsioni di Covestro per il terzo trimestre.

La ragione principale del declino dei guadagni si ravvisa nell’impoverimento dei margini, in quanto il gruppo è riuscito a compensare l’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime solo in misura minore aumentando il livello dei prezzi di vendita. Anche il calo dei volumi totali di vendita ha influito negativamente sui guadagni. L’FOCF Free Operating Cash Flow) è sceso del 91,3% attestandosi a 33 milioni di euro, in prima linea a causa dei minori cash flow derivanti dalle attività operative. Il reddito netto nel terzo trimestre del 2022 è diminuito del 97,5% toccando 12 milioni di euro.

“Per il momento non possiamo fare altro che accettare un contesto senza precedenti. Stiamo facendo tutto il possibile per gestire al meglio l’azienda nella situazione corrente”, ha commentato Markus Steilemann, CEO di Covestro. “In particolare, l’aumento spropositato dei prezzi dei carburanti fossili dimostra che l’idea di Covestro di diventare completamente circolare è la strategia giusta. I nostri prodotti spianeranno la strada a un futuro senza energia fossile”.

A fronte della crisi energetica europea e di un ulteriore indebolimento dell’economia globale, Covestro sta lavorando per garantire sistematicamente la propria capacità di manovra economica, ad esempio tramite misure a breve e medio termine per tagliare i costi. Inoltre, l’azienda ha preso diversi provvedimenti per ridurre il proprio fabbisogno di gas in Germania e continua a lavorare sul miglioramento dei processi dal punto di vista dell’efficienza energetica. Ad esempio, le misure di ottimizzazione tecnica stanno contribuendo a rendere la produzione più efficiente. E poi ci sono i sensori digitali, impiegati per monitorare le trappole vapore, così Covestro può utilizzare il vapore nel modo più mirato possibile ai fini produttivi.

Riduzione delle previsioni per l’intero anno

Covestro ha ridotto le previsioni per l’intero anno 2022 e stima che l’Ebitda oscillerà tra 1,7 miliardi e 1,8 miliardi di euro e che l’FOCF si attesterà entro i 100 milioni di euro. Per il rendimento sul capitale investito rispetto al costo medio ponderato del capitale si prevede un risultato compreso tra meno due punti percentuali e meno un punto percentuale. Le emissioni di gas serra, misurate in CO2 equivalente, dovrebbero oscillare tra 5 milioni e 5,4 milioni di tonnellate metriche.

Altre tappe verso l’economia circolare 

Nel corso del terzo trimestre 2022, la multinazionale ha continuato a lavorare con sistematicità per realizzare il progetto di diventare completamente circolare e ha fatto ulteriori passi in avanti. Tra le altre cose, il gruppo si è impegnato ad ampliare a lungo termine le proprie fonti di materie prime alternative, riducendo a zero l’impiego di risorse fossili come il greggio e il gas naturale.

Da settembre 2022 l’azienda SOL Kohlensäure fornisce anidride carbonica biogenica ai siti di Covestro della regione del Basso Reno nell’ambito di un partenariato per la fornitura. Questo gas, che si ottiene tra l’altro come sottoprodotto del trattamento dei residui vegetali, viene usato da Covestro per produrre plastiche come MDI o PC. Quest’anno SOL fornirà fino a 1000 tonnellate metriche di CO2 biogenica, che andranno a sostituire la stessa quantità di CO2 proveniente da fonti fossili. A partire dal 2023 il volume di fornitura aumenterà in maniera significativa.

Nel terzo trimestre Covestro ha ampliato il portafoglio di prodotti sostenibili. Dopo l’MDI a neutralità climatica e il TDI rinnovabile, nel settembre 2022 è stata la volta dei poliolo polietero biocircolare, un componente sostenibile per schiume di poliuretano. Per la loro produzione, Covestro usa precursori rinnovabili come i rifiuti organici o altri materiali residui, così arricchisce la gamma di componenti basati su materie prime alternative per la produzione di schiume rigide e flessibili. Queste ultime trovano impiego anche come efficiente mezzo di isolamento termico per edifici e frigoriferi o, ad esempio, in materassi, mobili imbottiti, sedili auto e calzature.

Nella cornice del K 2022 Covestro ha presentato idee e tecnologie innovative da applicare a vari settori, come elettrificazione, smart design, stili di vita sostenibili ed economia circolare. Tra questi rientra un nuovo processo per consentire di realizzare un imballaggio a pellicola multistrato con materiali diversi da separare completamente gli uni dagli altri e un nuovo concetto più sostenibile per le wallbox, usate per la ricarica dei veicoli elettrici.

Aumenti delle vendite in entrambi i segmenti

Nel terzo trimestre 2022 le vendite nel segmento materiali ad alte prestazioni sono aumentate del 6,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, totalizzando 2,3 miliardi di euro. Questo risultato è merito dell’andamento dei cambi e di un livello dei prezzi di vendita più elevato. Al contrario, il calo dei volumi totali di vendita, dovuto principalmente alla flessione della domanda, ha avuto un effetto negativo. L’Ebitda del segmento è sceso del 92,5% per un totale di 53 milioni di euro; ciò è riconducibile in prima linea alla riduzione dei margini, in quanto l’aumento dei prezzi di vendita è riuscito a compensare l’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime solo in misura minore. L’FOCF è calato del 64% attestandosi a 93 milioni di euro, in prima linea a causa del declino dell’Ebitda.

Nel terzo trimestre del 2022 le vendite nel segmento soluzioni e specialità sono aumentate del 6,1% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, totalizzando 2,2 miliardi di euro, principalmente grazie all’andamento dei cambi e a un livello dei prezzi di vendita più elevato. Al contrario, il calo dei volumi totali di vendita, dovuto in particolare alla flessione della domanda, ha avuto un effetto negativo. L’Ebitda dei segmenti operativi è salito a 280 milioni di euro, con un incremento del 26,7% rispetto al terzo trimestre dell’anno scorso. Una delle ragioni è stata la riduzione degli stanziamenti per le retribuzioni variabili a breve termine. I margini sono rimasti stabili (allo stesso livello dell’anno precedente) poiché l’aumento dei prezzi di vendita è riuscito a compensare il balzo dei prezzi delle materie prime e dell’energia. L’FOCF è salito del 25% attestandosi a 65 milioni di euro grazie all’aumento dell’Ebitda.

Livello dei prezzi elevato nei primi nove mesi del 2022

Nei primi nove mesi del 2022, le vendite del gruppo sono cresciute del 21,1% toccando 14 miliardi di euro. Le ragioni principali di questo risultato sono un livello dei prezzi di vendita più elevato e l’andamento dei cambi. Nei primi tre trimestri del 2022, l’Ebitda del gruppo è sceso del 31,7% toccando 1,7 miliardi di euro. Questo risultato è dovuto in primo luogo ai margini ridotti che risultano da un aumento notevole dei prezzi delle materie prime e dell’energia, compensato solo in parte da un livello superiore dei prezzi di vendita. Nei primi nove mesi del 2022, il reddito netto rispetto all’anno precedente è calato del 52,3% toccando 627 milioni di euro. L’FOCF è sceso a -412 milioni di euro, principalmente per il calo dell’Ebitda e l’aumento dei fondi bloccati nel capitale di esercizio, soprattutto a causa del pagamento delle retribuzioni variabili a breve termine per l’anno fiscale 2021.

Tags