Contraddizioni e disorientamento
Con l'approvazione a maggioranza di un "ordine del giorno" da parte della Camera dei deputati, giovedì 15 marzo 2012 si è creata un'ulteriore fonte di disorientamento per i produttori e gli utilizzatori di sacchetti.
Riportiamo il testo dell'"Ordine del giorno", senza alcun commento per non contribuire alla confusione...
"La Camera,
premesso che:
l'articolo 2, comma 1, del decreto-legge proroga fino all'emanazione di un decreto di natura non regolamentare adottato dai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico, l'entrata in vigore del divieto di commercializzare i sacchetti per l'asporto delle merci non biodegradabili, limitando pertanto tale periodo di proroga solo agli imballaggi compostabili in quanto realizzati con polimeri conformi alla norma armonizzata UNI EN 13432:2002, secondo certificazioni rilasciate da organismi accreditati, ed a quelli riutilizzabili realizzati con altri polimeri che abbiano maniglia esterna alla dimensione utile del sacco e spessore superiore a 200 micron se destinati all'uso alimentare e 100 micron se destinati ad altri usi, a quelli riutilizzabili realizzati con altri polimeri che abbiano maniglia interna alla dimensione utile del sacco e spessore superiore ai 100 micron se destinati all'uso alimentate e 60 micron se destinati agli altri usi. Il predetto decreto interministeriale dovrà essere adottato entro il 31 dicembre 2012, sentite le competenti Commissioni parlamentari, notificato secondo il diritto dell'Unione europea;
sembra in tal senso di poter evincere che a partire dalla data di emanazione del predetto decreto, cessando il periodo di proroga, debbano essere disposte nuove norme sulla tipologia dei sacchetti per l'asporto delle merci biodegradabili che potranno essere legalmente commercializzabili;
anche per semplificare la disciplina che verrà a delinearsi e soprattutto per evitare spiacevoli ricorsi da parte dei produttori tradizionali di sacchetti per l'asporto delle merci che certamente adiranno ai vari tribunali amministrativi se non addirittura alla Corte di Giustizia dell'Unione europea per le discriminazioni ingiustificate che l'attuale decreto prevede soprattutto in materia di spessori e di tipologia di imballaggi biodegradabili che si possono commercializzare, appare corretto che il predetto decreto ministeriale fissi criteri più conformi alle normative europee sul commercio e sugli imballaggi riguardo alla composizione ed caratteristiche dei sacchetti biodegradabili che potranno essere commercializzati,
impegna il Governo
ad adottare con urgenza ulteriori iniziative normative volte a prevedere che il decreto ministeriale di cui all'articolo 2, comma del provvedimento, da emanare entro il 31 dicembre 2012, consenta, oltre la commercializzazione dei sacchi monouso per asporto merci conformi alla norma armonizzata UNI EN 13432:2002, secondo certificazioni rilevate da organismi accreditati e di quelli riutilizzabili realizzati con altri polimeri e dotati di determinati spessori ed accessori, anche di quelli realizzati con qualunque altro materiale purché biodegradabile."