Attese di inversione per il mercato italiano del PVC

In Italia, alcuni distributori di PVC dell'Europa Centrale avevano aperto il mese di marzo con rincari fino a 50 euro/ton, nel tentativo di migliorare i propri margini, mentre altri dell'Europa Occidentale avevano mantenuto costanti i propri prezzi fin da febbraio. Poiché, nell'arco dell'intero mese di marzo, dall'Europa Sud-Occidentale si sono registrate offerte a prezzi vantaggiosi, i distributori dell'Europa Centrale sono stati costretti ad abbandonare l'ipotesi di rincarare la propria merce, senza però riuscire a fronteggiare la concorrenza, in particolare, dell'Europa Occidentale. Finora, nel corso del mese di marzo, si sono registrati aumenti tra 10 e 30 euro/ton. L'attività, comunque, nelle scorse settimane è rallentata notevolmente, poiché gli acquirenti non hanno comprato materiale oltre lo stretto necessario, a fronte della debolezza dei mercati dei prodotti finali.
Gli acquirenti, pertanto, non sembrano disposti ad accettare ulteriori aumenti per un altro mese. L'attenzione si sta focalizzando anche sulle imminenti vacanze pasquali, che accorceranno il mese in termini di giorni lavorativi, incoraggiando qualche trasformatore a fermare i propri impianti per un certo periodo nel bel mezzo di attività già a rilento. Un altro fattore a sostegno delle aspettative di stabilità da parte degli acquirenti è la sempre più debole pressione al rialzo sul mercato italiano del PVC. I distributori, d'altra parte, non forniscono indicazioni riguardo al mese prossimo, sebbene ammettano che, nel paese, la domanda resti contratta. Alcuni distributori nutrono ancora la speranza in una ripresa della domanda di PVC, dato che il mese prossimo dovrebbe essere tutto sommato migliore rispetto ai primi tre mesi dell'anno. In marzo le attività commerciali nei paesi dell'eurozona hanno registrato gli incrementi più acuti da agosto 2007, motivo per cui i distributori si aspettano, in aprile, un aumento della domanda. (Fonte ChemOrbis)