Arte abbordabile anche grazie alla plastica
Si è svolta a Milano dal 10 al 12 febbraio la mostra “Affordable Art Fair”, dedicata alle opere d’arte contemporanea alla portata di tutti i portafogli. L’idea è nata a Londra nel 1999 con l’intento di rendere il collezionismo di opere d’arte un’esperienza nuova, aperta a tutti e divertente. Approdata a Milano nel 2011, ha permesso a molte opere d’arte di entrare nelle case di collezionisti sia esperti sia neofiti, che, anzi, lo sono diventati proprio grazie a questo evento, giunto quest’anno alla sua settima edizione milanese.
Tra i tanti materiali utilizzati per la realizzazione delle opere esposte rientra anche la plastica, che, ancora una volta, si dimostra materiale duttile non solo per la produzione industriale, ma anche per quella più artigianale di plasmare e dare forma alle idee e ai concetti di tanti artisti e creativi.
Tra questi, il catalogo della mostra ha proposto Lady Be, nota per i suoi “Mosaici Contemporanei” (foto in alto), realizzati con pezzetti di giocattoli, posate, bigiotteria, cancelleria, tappi e oggetti di recupero odi varia provenienza, tutti rigorosamente in plastica. L’artista è conosciuta a livello internazionale per opere iconiche non solo di grande valore artistico, bensì anche dal forte impatto sociale, come ha testimoniato la sua recente mostra personale intitolata “Mai più violenza sulle donne”, da una cui opera è stata anche tratta la copertina dell’ultimo numero della rivista MacPlas. Poco prima, invece, quattro sue opere erano state esposte presso lo stand di Assocomaplast al K 2016.
Tra le opere realizzate in plastica ed esposte ad Affrodable Art Fair figurava anche Red Drop(Gout)/Poetry in 3D, di Go Segawa della galleria Le Hang’Art. Infine, un ultimo cenno di cronaca. Tra i lavori esposti, sebbene non in plastica, era possibile ammirare anche quelli di Andrea Bellettato (foto in basso), rappresentante ufficiale alla mostra della galleria d’arte milanese EOTW e uno dei grafici che collabora con la redazione di MacPlas.