Tracciabilità dei rifiuti, per gestirli in modo corretto senza danni ad ambiente e salute

Un successo oltre ogni previsione per il corso di formazione “La tracciabilità assoluta del flusso dei rifiuti: un criterio fondamentale per una corretta gestione dei rifiuti e per evitare danni all’ambiente ed alla salute. Il ruolo del PolieCo nel controllo della tracciabilità dei rifiuti plastici”, primo appuntamento nazionale per il nuovo ciclo omonimo promosso il 10 febbraio a Roma da Fondazione Santa Chiara per lo Studio del Diritto e dell’Economia dell’Ambiente in collaborazione con Diritto all’Ambiente Edizioni, Federazione Green Economy e, appunto, PolieCo, il consorzio nazionale per il riciclaggio dei rifiuti dei beni a base di polietilene. Oltre 170 i partecipanti, tra rappresentanti delle Forze di Polizia Giudiziaria delle Regioni Lazio, Abruzzo, Molise, Marche Umbria e Campania, che hanno funzioni di controllo nella gestione dei rifiuti, e rappresentanti di aziende aderenti al consorzio, che contribuiscono a contrastare il sistema illegale della gestione dei rifiuti.

“Questo nuovo ciclo seminariale prosegue nel solco tracciato negli ultimi anni insieme al magistrato Maurizio Santoloci, purtroppo recentemente scomparso. Raccogliendo il testimone della sua passione e delle sue idee, continueremo sempre più determinati nell’attività di contrasto agli eco criminali”, ha affermato in apertura dei lavori il presidente del PolieCo, Enrico Bobbio. Con lo scopo di promuovere attività che facciano emergere la “zona grigia” dell’illegalità ambientale ed economica, PolieCo promuove corsi di formazione rivolti proprio a coloro che devono applicare la normativa ambientale.

“Ritengo che questo impegno sia necessario per contribuire a una crescita della società indirizzata alla sostenibilità e allo sviluppo umano integrale. Solo la corretta osservanza della legge e i dovuti controlli sui rifiuti possono evitare le gravi ripercussioni legate alle prassi illecite”, ha dichiarato Claudia Salvestrini, direttrice di PolieCo.

“È difficile occuparsi della normativa ambientale nel Paese delle sub eccezioni e delle complicanze burocratiche, ma bisogna farlo. Corsi come questo servono proprio a promuovere conoscenza e approfondimento della materia per gli addetti al settore”, ha osservato Gianfranco Amendola, docente di diritto penale dell’ambiente presso l’Università la Sapienza di Roma.

L’applicazione della normativa assume un significato rilevante. “Affrontare il tema del traffico illecito dei rifiuti significa innanzitutto affrontare il tema della salute e dei danni arrecati all’economia legale”, ha commentato a tale riguardo il sostituto procuratore della Dda di Bari, Roberto Rossi.