Si allarga l’ambito di attività del progetto Wrep
Lanciato da PVC Forum Italia e VinylPlus con l’obiettivo di definire le quantità di PVC disponibili per il riciclo in Italia, valutare i quantitativi al momento riciclati e definire schemi pilota di collettamento per migliorare la raccolta e il riciclo di rifiuti in PVC, il progetto Wrep nel 2023 è stato esteso alla raccolta di prodotti in PVC post-consumo provenienti da attività di demolizione e ristrutturazione. A tale proposito, Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) Verona e PVC Forum Italia hanno siglato un protocollo d'intesa con l'obiettivo di realizzare un sistema di raccolta, selezione, trattamento e riciclo dei rifiuti di serramenti, persiane, tubazioni e altri prodotti in PVC, provenienti sia dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani che dalle attività produttive.
Un’analisi preliminare ha evidenziato che meno della metà del PVC potenzialmente disponibile per il riciclo viene attualmente riciclato. Ciò dipende soprattutto dal fatto che i punti di raccolta sono sparsi nel territorio e la maggior parte dei riciclatori sono micro e piccole imprese che risentono maggiormente del complesso quadro normativo. Il Wrep si concentra su recupero e riciclo di rifiuti in PVC raccolti dai rifiuti urbani ingombranti nei centri di raccolta municipali e coinvolge attivamente multiutility e riciclatori. A oggi la fase operativa ha coinvolto cinque riciclatori e dieci multiutility nel nord e centro Italia e in Sardegna.
Uno degli elementi essenziali per il successo del progetto pilota è costituito dalla formazione degli operatori degli impianti coinvolti nella sperimentazione, che sono attrezzati per riconoscere, separare e selezionare gli elementi in PVC. Il PVC separato e selezionato dalle utility viene compattato e avviato al riciclo agli impianti dei riciclatori coinvolti nel progetto. Oggi, nell’ambito del Wrep, ben il 97% del PVC collettato viene effettivamente riciclato. Il compound di PVC riciclato viene quindi reimmesso sul mercato per produrre nuovi articoli come membrane, dossi e rallentatori stradali, tubi da giardino, suole per scarpe, coni stradali ecc.
Il progetto ha dimostrato che intercettare e riciclare i rifiuti di PVC è conveniente sia dal punto di vista economico che ambientale. Dal punto di vista economico, la sperimentazione ha riscontrato un risparmio medio di oltre il 57% rispetto all'invio a smaltimento della stessa quantità di rifiuti. Dal punto di vista ambientale, il riciclo del PVC dall'avvio del progetto ha evitato l'emissione in atmosfera di oltre 2.500 tonnellate di CO2.
Le stime effettuate sulla base del PVC raccolto durante la fase operativa, mostrano che, se applicato in tutti i centri di raccolta dei rifiuti urbani, l'approccio Wrep consentirebbe a livello nazionale il riciclo di oltre 10.000 tonnellate di PVC post-consumo. Tali quantitativi, attualmente destinati a discarica, potrebbero essere potenzialmente raccolti e riciclati in partnership con i centri di raccolta comunali, in aggiunta ai quantitativi già riciclati in Italia attraverso la rete Recovinyl.
A oggi, il Wrep ha confermato l'importanza di un'adeguata selezione e separazione dei rifiuti in PVC di alta qualità: più è privo di contaminazioni, più è facile utilizzare il materiale riciclato nella stessa applicazione (circuito chiuso) o in altre applicazioni ad alte prestazioni (upgrading), aumentando il valore del PVC riciclato sul mercato. A questo scopo, nel 2021, la società Phoenix RTO ha progettato e sviluppato un dispositivo portatile per separare il PVC da altre materie plastiche utilizzando la tecnologia iper-spettrale nel vicino infrarosso (NIR). Grazie all’utilizzo del detector manuale, la percentuale di impurità presente nel PVC collettato è scesa da una media del 3% a meno dell’1%. Il software è stato ulteriormente sviluppato e permette ora di rilevare anche la presenza di DEHP nel PVC post-consumo, mentre è in fase di sviluppo un nuovo scanner che utilizza una differente tecnologia e che permetterà di rilevare anche la presenza di piombo.
Lo schema Wrep è entrato a far parte del progetto EU Circe2020 ed è considerato una best practice a livello sia nazionale (Icesp - Italian Circular Economy Stakeholder Platform) che europeo (Ecesp - European Circular Economy Stakeholder Platform). Inoltre, è stato anche inserito come best practice nel piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali della Regione Veneto ed è diventato parte integrante di un progetto Life presentato dalla stessa Regione Veneto.