Coltivare le biotecnologie ambientali in Italia

Il rispetto dell’ambiente, lo sviluppo di prodotti sostenibili e la possibilità di riutilizzo delle risorse sono state le tematiche centrali del convegno “Dove si coltivano le biotecnologie ambientali in Italia”, organizzato da Edizioni Green Planner in collaborazione con il Parlamento europeo. L’evento si è tenuto nella mattinata del 21 febbraio, in apertura della quarta edizione della manifestazione internazionale MyPlant & Garden, dedicata ai professionisti del verde (21-23 febbraio 2018, Fiera Milano, polo fieristico di Rho-Pero).

Le biotecnologie sviluppano soluzioni per ottenere prodotti sostenibili dalla progettazione al fine vita o il riutilizzo di scarti per la creazione di nuovi materiali, in piena coerenza con i principi dell’economia circolare, le cui direttive europee sono sempre più stringenti.

Il convegno, moderato da Cristina Ceresa (direttore responsabile di Green Planner), ha inteso evidenziare il percorso che si snoda dai laboratori di ricerca e dalle università ai progettisti, fino alle applicazioni nell’industria. Grandi opportunità ma anche problematiche da affrontare nei vari passaggi, per arrivare a proporre prodotti nuovi che rispondano alla domanda di consumatori sempre più consapevoli.

In apertura dei lavori, Davide Ederle (Anbi, Associazione biotecnologi italiani) ha fornito alcuni dati di mercato e prospettive riguardanti la bioeconomia europea e italiana, mentre Lanfranco Masotti, presidente di Italbiotec, ha illustrato l’attività del consorzio e la localizzazione delle università italiane e dei centri di ricerca coinvolti.

Il convegno ha poi proposto alcune ricerche di settore, tra le più interessanti del momento, in tema di riutilizzo degli scarti agro-alimentari. È intervenuta, per esempio, Anna Maria Ranieri, (Università di Pisa), che da qualche anno sta portando avanti una ricerca sul riciclo degli scarti agro-industriali per creare rivestimenti edibili (edible coating) derivati dal chitosano, che si ottiene dal carapace dei crostacei o dai funghi, e dal collagene scartato dall’industria farmaceutica. Queste pellicole trasparenti e commestibili che possono essere rimosse con l’acqua consentono di prolungare la conservazione di frutta e verdura, limitare la contaminazione batterica e mantenere elevata la qualità.

Più inerenti al settore materie plastiche, erano però gli interventi successivi. Nicoletta Ravasio (Istm CNR) sta infatti studiando una plastica rinforzata con fibra vegetale derivata dall’olio di canapa, nell’ambito di una ricerca sulla produzione di bioplastiche per sostituire i derivati dal petrolio con derivati vegetali. Con le fibre vegetali si ottengono materiali ecosostenibili molto resistenti e di lunga durata, utilizzati per esempio nell’industria automobilistica, nella produzione di complementi d’arredo, in aeronautica, in bioedilizia, ma nel prossimo futuro anche nel settore sport e tempo libero, per la realizzazione di tavole da surf e snowboard. Le nuove bioplastiche presentano anche il vantaggio di essere rigranulabili a fine vita.

Bianca Colombo (Gruppo Ricicla, Università degli Studi di Milano), Elisa Casaletta (Agromatrici) e Ilaria Re (Consorzio Italbiotec) hanno descritto l’esperienza di PHA Star, Cowboy e Rainbow: ricerche finanziate da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia per la creazione di bioprodotti completamente biodegradabili ed ecosostenibili (complementi d’arredo, sacchetti e oggetti di uso comune) a partire dai rifiuti urbani e dagli scarti agroalimentari, in particolare dell’industria lattiero-casearia.

A fine convegno, infine, sono stati estratti a sorte fra i partecipanti due paia di occhiali eco-friendly neubau eyewear, realizzati in Natural PX, un polimero biodegradabile derivato dalla lavorazione dell’olio di ricino, che si contraddistingue per resistenza e leggerezza. Ciò si traduce in occhiali riciclabili per il 65%, in materiali pubblicitari e packaging sostenibili e in supporto da parte dell’azienda a progetti di verde urbano. neubau eyewear era infatti main sponsor dell’evento e questo conferma l’impegno del brand austriaco in materia ambientale. Tra le sue novità green per il 2018, l’azienda ha annunciato l’ampliamento delle montature in Natural PX, con “Sandra”, “Jannis” e “Frank”: montature che si ispirano alle venature e alla raffinata bellezza del marmo.

Il convegno del 21 febbraio, inserito nei programmi di formazione di dottori agronomi e forestali, Ordine degli architetti PPC della provincia di Milano e Ordine dei giornalisti della Lombardia, poteva contare anche sui patrocini dell’Associazione Biotecnologi e di AssoBioplastiche.

Ma non finisce qui: il 22 febbraio, sempre in tema di biotecnologie ambientali, i licei hanno potuto partecipare al convegno finanziato da Fondazione Cariplo e dedicato agli studenti, che si è tenuto presso l’auditorium del CNR di Milano.