Sensori di pressione di melt per polimeri ad alte temperature

Per proporre un’offerta completa unica nel suo genere, Gefran potenzia la sua gamma di trasduttori e trasmettitori di pressione di melt per polimeri ad alte temperature. Due le tipologie di sensori di melt del costruttore bresciano: fluid free mediante tecnologia piezoresistiva al silicio (sensori Impact serie I) o con fluido di riempimento a tecnologia estensimetrica (serie K, W, M). Disponibili nelle versioni a stelo rigido, guaina flessibile, flessibile con termocoppia e a capillare esposto, permettono un’installazione precisa laddove occorre rilevare la pressione e l’eventuale temperatura del fluido, sia in impianti di estrusione tradizionali che in aree potenzialmente esplosive.

 

Gefran è stata tra le prime aziende a realizzare un sensore certificato Atex, SIL2 e PLd, con protocollo di comunicazione digitale Hart, flange meccaniche dedicate e sistema di trasmissione privo di fluido di riempimento. Si tratta della serie HIX (Hart - Impact - Atex), progettata per applicazioni in atmosfere potenzialmente esplosive e dotata dei vantaggi tipici dei sensori Impact. Nello specifico, attraverso una membrana di contatto di spessore fino a 15 volte superiore rispetto alle versioni tradizionali, la pressione viene trasferita direttamente all'elemento sensibile che presenta una struttura microlavorata in silicio (Mems). La serie HIX, con segnale di uscita in corrente, resiste a temperature di lavoro fino a 350°C e copre un intervallo di pressione da 0...10 bar a 0...1000 bar, configurandosi dunque come la scelta ideale per l’estrusione di materiali poco viscosi. Ulteriore vantaggio di tale soluzione è la rapida installazione, in virtù delle flange ready-to-use.

 

Si distinguono, inoltre, i modelli con principio costruttivo basato sulla trasmissione idraulica della pressione e sul trasferimento della sollecitazione meccanica tramite liquidi di riempimento a basso coefficiente di comprimibilità. In dettaglio, la serie K è caratterizzata da una miscela di sodio e potassio (NaK) che permette al sensore di resistere fino a 538°C. La serie W si connota per riempimento con olio diatermico approvato FDA, tipicamente utilizzato per la produzione di materiali plastici per applicazioni medicali o alimentari e, in ultimo, la serie M utilizza il mercurio quale fluido di trasmissione ed è impiegata nei casi consentiti dalla Direttiva Europea 2011/65/UE - RoHS II, in ambienti con temperature fino a 400°C.

 

L’intera gamma di trasmettitori di pressione di melt è proposta nella versione certificata SIL2 e PLd. Le famiglie K, W, M sono inoltre disponibili con comunicazione seriale Hart (modelli HKE, HWE, HME) mentre, negli impianti per la produzione di polimeri in ambienti potenzialmente esplosivi, risultano particolarmente idonei i modelli HWX, HMX, certificati Atex EXia. Infine, nella gamma di sonde di melt si evidenziano le serie con uscita digitale IO-Link versione 1.1.3.

 

“Una gamma estremamente performante sviluppata grazie al nostro team R&D, che ha introdotto l’innovativo rivestimento GTP+: garanzia di elevata durezza, notevole resistenza alle elevate temperature e basso coefficiente di attrito, a favore di una durata nel tempo superiore di tutti i sensori. Indispensabili nei processi di estrusione, al fine di prevenire l’innalzamento incontrollato della pressione della macchina, le sonde di melt contribuiscono a rendere i processi affidabili e ripetibili, grazie alla capacità di mantenere stabile e ottimale il flow rate, per una produzione di eccellente qualità”, ha commentato Edoardo Zilioli, product marketing manager sensors di Gefran.