La tecnologia per il filtraggio dell’HDPE post consumo

Il riciclo di HDPE rappresenta una vera sfida. A causa della sua durezza, e della conseguente ridotta fluidità, la gestione del materiale non risulta facile e il suo passaggio attraverso i vari componenti delle linea di riciclo non e fra i più scorrevoli.

 

All’interno dell’intero processo di estrusione, la filtrazione rimane un aspetto fondamentale. Non è infatti semplice mantenere una produzione adeguata dell’estrusore, mantenendo allo stesso tempo una buona filtrazione e una buona qualità del granulo. Solitamente, i riciclatori si trovano a dover aumentare le temperature a livelli molto alti e a osservare pressioni a volte eccessive.

 

Il filtro FIMIC invece è noto per la capacita di gestire la pressione durante il processo e per la qualità del prodotto finale anche con produzioni molto alte. Grazie all’ampia area filtrante e alla facilità di gestione del filtro, la temperatura può essere controllata con facilità, aspetto che è sempre stato molto importante per l’ottenimento di granuli di qualità, perché l’eccessiva temperatura tende a degradare il materiale.

 

Il filtro Fimic viene utilizzato in una varietà di applicazioni. Nel riciclo di HDPE in particolare molti riciclatori hanno scelto Fimic perché la macchina è in grado di gestire situazioni anche molto complesse. Fra l’altro, il filtro può essere installato anche su linee già presenti in sostituzione dei cambia-filtri esistenti, per risolvere problemi di prestazione di tutta la linea e per ottenere pressione e temperature di lavoro più basse, poco scarto e costi ridotti, con pellet di ottima qualità.

 

Un esempio in questo senso viene da un noto riciclatore italiano il cui prodotto finale è costituito da tubi per condotte interrate. La qualità richiesta dall’azienda è molto alta, ottenibile solo con filtrazioni molto basse e materiale non degradato dal processo. La scelta è dunque caduta sul filtro Fimic RAS700, con un’area di filtrazione pari a 3900 metri quadri. La linea e dedicata alla rigranulazione di scaglie da tubi in HDPE con MFI 0.4-0.5 g/10’ a 5 kg. La filtrazione applicata è di 100 micron e vengono raggiunti da 1600 a 1800 kg all’ora a una pressione operativa di non più di 140-150 bar.

 

Un altro riciclatore che ricicla scaglie in HDPE da flaconi, taniche e altri contenitori in HDPE con MFI 0.4-0.5 g/10’ a 2,16 kg, invece, ha installato un filtro Fimic RAS700 con l’intento di riciclare 3 ton all’ora con una filtrazione di 200 micron e una pressione di lavoro di 140-150 bar.

 

Nel riciclo di HDPE non è semplice mantenere un basso livello di pressione e allo stesso tempo mantenere il controllo della temperatura raggiungendo poi le produzioni attese; ma per il filtro Fimic non e un problema riuscire a gestire tutte queste variabili al meglio, complici sia la grande area filtrante che la semplicità del flusso all’interno della macchina, che aiuta a mantenere le temperature costanti. Quale che sia la contaminazione - infusi di plastica, legno, carta, alluminio - questa viene facilmente eliminata dalla tecnologia a raschiamento Fimic, mantenendo anche bassi livelli di scarto.

 

La filtrazione nel filtro Fimic è effettuata utilizzando un solo filtro, contro i due o più di altre tecnologie di filtrazione. Cosicché per il riciclatore, alla efficace e facile operatività, si aggiunge il considerevole vantaggio di un contenimento dei costi per i ricambi.