Approvata in via definitiva la "Legge Salvamare"
L’11 maggio le disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell'economia circolare contenute nella così detta “Legge Salvamare” sono state approvate dal Senato in via definitiva. Il disegno di legge 1571-B che le proponeva era stato presentato nel 2018 dall’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che ha espresso grande soddisfazione.
Prima di questa legge i rifiuti raccolti accidentalmente dai pescatori durante la loro attività o da qualsiasi cittadino in navigazione erano considerati speciali e, quindi, come tali, soggetti a complesse disciplina e procedura burocratica di raccolta e smaltimento. Paradossalmente l’“iter” più pratico da seguire a questo scopo era quello di rigettarli in acqua per non incorrere nel reato di trasporto illecito di rifiuti. Adesso, invece, tali rifiuti vengono assimilati a quelli delle navi, così da semplificarne la gestione, potendo essere raccolti, trasportati e conferiti nei porti gratuitamente senza il rischio di incorrere in alcun tipo di reato.
Si tratta di una legge i cui risvolti interessano direttamente lo smaltimento della plastica post consumo. Secondo i dati del WWF, infatti, il 95% dei rifiuti che finisce nel Mediterraneo è composto da quelli in plastica. Va da sé, dunque, che dal nuovo apparato legislativo deriva anche una diversa modalità di poter trattare i rifiuti plastici dispersi in mari e laghi, un miglioramento della lotta al littering marino e lacustre e una spinta all’economia circolare.