A Palermo si è parlato di modificazione, degradazione e stabilizzazione dei polimeri

Presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Palermo si è svolta dall’1 al 4 settembre l’undicesima edizione della Conferenza MoDeSt, organizzata da Modification, Degradation, Stabilization of Polymers Society, sotto la guida del professor Francesco Paolo La Mantia, presidente del convegno. Questo evento rappresenta un'importante occasione di incontro e confronto per ricercatori, accademici e professionisti del settore industriale provenienti da tutto il mondo, con l'obiettivo di condividere gli sviluppi più recenti nel campo dei materiali polimerici.

La prima edizione della conferenza si è tenuta a Palermo nel 2000, quando Modification, Degradation, Stabilization of Polymers Society non era ancora stata fondata. Essa, infatti, nasceva proprio nel 2000 subito dopo il successo della conferenza dall’intuizione di Francesco Paolo La Mantie e Gianni Camino di combinare tali tre grandi argomenti di ricerca - modifica, degradazione e stabilizzazione appunto - riconoscendone l’importanza e la possibile sovrapposizione nell’ambito della scienza e tecnologia dei polimeri. Da allora, la conferenza si è svolta ogni due anni, sebbene la pandemia ne abbia interrotto la consueta periodicità biennale, ripresa quest’anno dopo sei anni con l’undicesima edizione, tenutasi proprio a Palermo, dove tutto è iniziato.

Temi di attualità
La conferenza si è concentrata su temi di grande attualità nel campo delle materie plastiche, ospitando quasi 200 ricercatori provenienti da 20 Paesi, cinque letture plenarie di alto profilo, 111 interventi orali distribuiti in tre sessioni parallele e 71 poster. Durante la prima plenaria, Mathew Celina, ricercatore ospite presso il Los Alamos National Laboratory ed editor in chief della rivista Polymer Degradation e Stability, ha offerto una panoramica sui progressi e le sfide ancora aperte nel campo della degradazione dei polimeri, sottolineando l’importanza della ricerca in questo settore per migliorare le prestazioni e la sostenibilità dei materiali polimerici. Alejandro J. Müller, professore presso l’Università dei Paesi Baschi, si è concentrato sulle diverse strategie attuabili per migliorare le proprietà del poliidrossibutirrato, un polimero batterico, attraverso il controllo della sua stereo-struttura.

La seconda giornata è stata caratterizzata dall’intervento di Bernhard Schartel, dell’Istituto Federale Tedesco per la Ricerca e il Collaudo dei Materiali (BAM), che ha esplorato i meccanismi della decomposizione termica dei polimeri e la loro influenza sulle capacità di ritardo di fiamma del materiale. Alessandro Pegoretti, dell'Università di Trento, ha presentato uno studio su compositi a sandwich multifunzionali, che combinano i vantaggi delle schiume a base di poliuretano e materiali a cambiamento di fase con quelli dei laminati in fibra di carbonio, per sviluppare materiali ad alte prestazioni destinati all'uso nei rivestimenti strutturali. Nell’ultima giornata di convegno si è tenuta la sessione plenaria di Tadahisa Iwata, professore all’Università di Tokyo, che si è concentrato sullo sviluppo di plastiche biodegradabili ad elevate prestazioni ottenute da biomasse e i relativi processi di biodegradazione in ambienti estremi come i fondali marini.

Occasioni di visibilità e scambi di idee
La conferenza ha registrato un'ampia partecipazione di giovani ricercatori, sottolineando come il convegno rappresenti da sempre un'importante occasione di crescita per chi si affaccia al mondo della ricerca. Presentazioni orali e poster hanno offerto l’opportunità a tali giovani studiosi di ottenere visibilità, favorendo lo sviluppo di collaborazioni su progetti comuni e aprendo stimolanti dibattiti su una vasta gamma di temi correlati ai materiali polimerici.

Oltre a un ricco programma scientifico, la conferenza ha previsto diversi eventi sociali come la cena di gala sul lungomare del porto di Palermo e diverse visite guidate, tra cui quella all'abbazia di San Martino delle Scale, seguita dalla degustazione delle birre prodotte dagli stessi monaci. Momenti informali, questi, che hanno permesso di rafforzare i legami tra i partecipanti, creando un ambiente favorevole allo scambio di idee e alla nascita di nuove collaborazioni, entrambi aspetti essenziali per il progresso della ricerca.

Durante la conferenza, il professor Francesco Paolo La Mantia è stato eletto presidente di MoDeSt per il prossimo quadriennio e a conclusione dell’evento si è tenuta la consegna dei premi per i migliori poster, sponsorizzati dal Consorzio Interuniversitario Nazionale di Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM) e consegnati dalla presidentessa professoressa Federica Bondioli. Quattro ricercatori - R. Arrigo, T. Ishida, R. Otto, J. Gámez-Pérez - hanno ottenuto il riconoscimento presentando nei loro poster ricerche innovative nel campo di modifica, stabilizzazione e degradazione dei polimeri, con temi che spaziavano dai rivestimenti protettivi per l'industria dei cavi, all’invecchiamento ossidativo nelle regioni amorfe dei polimeri semi-cristallini, fino allo studio comparativo della biodegradazione in ambienti marini di polimeri tradizionali e biodegradabili. 

MoDeSt 2024 ha rappresentato un'importante occasione per fare il punto sui progressi della ricerca nel campo dei polimeri e per discutere le sfide future. L'evento ha confermato il ruolo di riferimento per la comunità scientifica e industriale internazionale di MoDeSt, stimolando nuovi progetti di ricerca e sinergie per il futuro dei materiali polimerici. Reduce da questo successo, la conferenza è già al lavoro per rinnovare il suo impegno anche nella prossima edizione del 2026, che si preannuncia altrettanto ricca di contenuti in un'ottica di sostenibilità e innovazione.