Da tre anni verso una chimica più sostenibile e circolare

In occasione della conferenza pre-K, organizzata da EMG il 4 e 5 a Rotterdam, Ineos, tre anni dopo il lancio simbolico del progetto “Footprint Town”, ha fatto il punto sul proprio percorso verso una chimica più sostenibile e circolare. L’incontro, aperto dalla responsabile della sostenibilità Yvonne van Veen e dal responsabile delle vendite Sven Riechers, ha messo in luce i progressi compiuti nell’implementazione di una strategia che coniuga innovazione tecnologica, investimento industriale e attenzione normativa, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale dei materiali a base stirenica senza comprometterne le prestazioni.
Il punto di partenza della presentazione sono stati i valori fondanti dell’azienda: “Grit” e “Humor”. Il primo riflette l’impegno verso resilienza, eccellenza operativa e sicurezza, mentre il secondo rappresenta un’attitudine propositiva alle sfide del mercato, con l’idea che nessun problema sia insormontabile.
“Siamo passati da Footprint Town a una vera e propria roadmap industriale, con traguardi già raggiunti e altri in via di attuazione”, ha dichiarato van Veen. Con oltre 2.000 materiali sviluppati e un fatturato di circa 5 miliardi di euro, Ineos serve settori chiave come packaging, auto, elettrodomestico, giocattoli e medicale. Gli stirenici fanno parte della vita quotidiana: dal vasetto di yogurt al cruscotto dell’auto.
Al centro della strategia di sostenibilità, il riciclo meccanico continua a essere l’opzione preferibile in termini di bilancio ambientale e impronta del carbonio. L’azienda ha già portato sul mercato soluzioni concrete come il primo vasetto in polistirene riciclato di grado alimentare per yogurt, oggi disponibile nei supermercati Lidl in Germania, conforme alle normative europee sulle tecnologie innovative.
Allo stesso tempo, la società sta sviluppando il riciclochimico tramite depolimerizzazione, già avviato con partner europei come Endeavour, che ha costruito un impianto operativo per il recupero dei rifiuti post-consumo, da cui vengono recuperati polistirene, ABS e SBC riciclati, con drop-in compatibility, cioè utilizzabili senza modifiche ai processi esistenti.
Ampio spazio è stato dato anche alla bio-attribuzione, che consente la produzione di materiali identici a quelli fossili ma derivati da fonti rinnovabili (come oli esausti o residui legnosi), certificati secondo lo schema ISCC+. Tra gli esempi concreti rientrano la collaborazione con Playmobil per l’impiego di ABS bio-attribuito e quella con il gruppo Tönnies per applicazioni nei dispositivi medicali e nel packaging per alimenti freschi.
Il ventaglio applicativo delle soluzioni sostenibili presentate è ampio. Nel settore auto, l’azienda ha sviluppato materiali per componenti interni, come i retro-fanali, compatibili con le esigenze estetiche e termiche del comparto. In edilizia e negli elettrodomestici, il contenuto riciclato viene integrato anche in materiali tecnicamente complessi, grazie a una costante attività di ricerca sui compositi. Degna di nota anche la collaborazione con Grohe, che ha scelto materiali con 50% di contenuto riciclato per componenti nel settore galvanico, esempio di come anche settori tecnici possano trarre vantaggio da materiali a basso impatto ambientale.
A supporto della propria roadmap, l’azienda ha attivato importanti progetti industriali come “Project One”, un nuovo impianto di cracking a ridotta impronta carbonica in costruzione ad Anversa, e “Greensand”, iniziativa per catturare e stoccare CO2. L’obiettivo è quello di ridurre drasticamente l’impronta climatica, partendo da processi più efficienti, materiali innovativi e impiego di energia verde. Secondo quanto riferito, l’azienda ha già ottenuto una riduzione di oltre un milione di tonnellate di CO2 in pochi anni.
Un altro elemento della strategia di Ineos è anche l’assistenza ai clienti nella valutazione dell’impronta di carbonio dei materiali utilizzati, grazie a un sistema di calcolo “cradle-to-gate” che consente di integrare facilmente i dati nei report di sostenibilità. In questa direzione, è stata sviluppata una banca dati interna consultabile dai clienti per conoscere nel dettaglio l’impatto ambientale di ogni prodotto.
A fronte della rapida espansione delle iniziative di raccolta e riciclo in Belgio, Germania e Francia, infine, l’azienda partecipa attivamente a consorzi europei, come PS25 in Franciae Circular Solutions, che ora ha una sede anche negli Stati Uniti. Nonostante le differenze regolatorie tra Europa e Nord America, l’azienda ha avviato progetti simili anche oltreoceano, con un occhio di riguardo per stati all’avanguardia come la California.