Pneumatici... a terra

La grave situazione in cui versa il mercato europeo dell'auto ha indotto il produttore mondiale di pneumatici Bridgestone ad annunciare la chiusura dello stabilimento pugliese di Modugno entro il primo semestre del 2014. In funzione dal 1962, nell'impianto lavorano 950 persone (escluso l'indotto).
Secondo quanto riferito dai vertici aziendali,  la decisione "segue un'approfondita analisi dei cambiamenti del mercato continentale e globale dei pneumatici". Le vendite - secondo i dati citati dalla multinazionale - sono calate del 13% rispetto al 2011 e il mercato "non mostra alcun segnale di ripresa". "Per tornare ai livelli pre-crisi bisognerà attendere il 2020". Nel frattempo gli investimenti vengono dirottati in India e in Cina. In Europa resistono i produttori di pneumatici di alta gamma, mentre gli altri sono messi a dura prova dai concorrenti che operano nei paesi emergenti, dove i costi del lavoro sono molto inferiori. Ma diversi fattori, quali struttura, costi energetici e logistici, non consentirebbero una riconversione della fabbrica per la produzione del top di gamma.
Restano, invece, operativi i siti di Aprilia (Roma) e l'ufficio vendite di Agrate Brianza (Milano).