Plastics Europe chiede alla UE un piano d’azione per la plastica

(Foto Plastics Europe)

Plastics Europe accoglie con favore il lancio del piano Competitiveness Compass dell'UE, incluso il riconoscimento del potenziale competitivo inutilizzato della circolarità e della necessità di catalizzare gli investimenti nel riciclo, ma resta la preoccupazione per l'assenza di un approccio su misura per l’industria della plastica, il terzo materiale più utilizzato in Europa.

In risposta, i produttori europei di materie plastiche rinnovano il loro appello alla Commissione europea affinché riunisca le istituzioni dell'UE, gli Stati membri e tutti i partner pertinenti per affrontare le sfide specifiche dell'ecosistema delle materie plastiche e il suo futuro in Europa attraverso un piano d'azione. L'importanza, le dimensioni e la complessità del sistema europeo delle materie plastiche richiedono una risposta politica su misura.

“È un primo passo importante. È anche incoraggiante che il piano UE affronti le principali preoccupazioni sulla competitività del settore. Tra queste, la necessità di ridurre i costi energetici e la burocrazia, di creare un clima più favorevole agli investimenti e di uniformare le regole del gioco con i nostri concorrenti internazionali, per esempio tramite incentivi finanziari per supportare gli investimenti nell'innovazione e la transizione al Green Deal", ha commentato Virginia Janssens, managing director di Plastics Europe.

"La dura verità è che gli impianti di produzione di materie plastiche stanno già chiudendo in tutta Europa, portando alla delocalizzazione dell'industria, dei posti di lavoro e degli investimenti sostenibili e a una maggiore dipendenza dalle importazioni. Sono necessari interventi urgenti per ripristinare la competitività del settore europeo delle materie plastiche e per rimettere in carreggiata l'ambizione dell'Europa di stabilire il primo sistema di plastica circolare e a zero emissioni nette al mondo", ha proseguito la Janssens.

I dati recenti pubblicati da Plastics Europe hanno evidenziato un forte calo dell'8,3% della produzione di materie plastiche nell'UE nel 2023 rispetto al 2022. La quota dell'Europa nel mercato globale è scesa dal 22% del 2006 al 12% del 2023 e l'UE è diventata sempre più dipendente dalle importazioni di resine e prodotti finiti da regioni con standard ambientali spesso meno rigorosi. Per la prima volta si è registrato anche un allarmante calo della produzione di plastica riciclata in Europa, a causa di un eccesso di offerta di importazioni a basso costo.

"La plastica, insieme all'acciaio, ai metalli, ai prodotti chimici e al cemento, è la spina dorsale della produzione europea. La plastica è il terzo materiale più utilizzato nell'economia europea e svolge un ruolo essenziale in molte delle filiere più strategiche d'Europa, tra cui digitale, energie rinnovabili, auto, edilizia, imballaggi, dispositivi medicali e agricoltura. Sarà quindi importante garantire che la plastica sia presa in considerazione in varie iniziative e misure settoriali per garantire le forniture UE di materiali chiave”, ha aggiunto la managing director.

"Abbiamo urgente bisogno di supporto per realizzare gli obiettivi della nostra tabella di marcia Plastic Transition, per raggiungere i quali da soli non controlliamo tutte le leve a monte e a valle. Pertanto, siamo incoraggiati dal fatto che il piano Competitiveness Compass riconosca il potenziale competitivo inutilizzato della circolarità e l'importanza di catalizzare gli investimenti nel riciclo. Per farlo, i decisori politici devono creare le basi per  un mercato unico per i rifiuti e i materiali riutilizzabili e stimolare la domanda di plastiche riciclate, di origine biologica e a basse emissioni di carbonio. In linea con l'approccio neutrale del piano Competitiveness Compass, che sosteniamo pienamente, abbiamo anche bisogno dell'accettazione tempestiva di metodi di riciclo innovativi come quello chimico per sbloccare e ridurre i rischi degli investimenti in Europa. Qualsiasi controllo della competitività deve includere l'applicazione de facto delle normative UE in materia di sostenibilità su tutti i prodotti e materiali immessi nel mercato UE, comprese le importazioni, tramite meccanismi di sorveglianza del mercato e sanzioni, e richiede una migliore tracciabilità delle plastiche e dei prodotti circolari importati ed esportati tramite nuovi codici doganali", ha concluso Virginia Jenssens.