La versione digitale di MacPlas di giugno-luglio 2023 è online

Il numero di giugno-luglio 2023 della rivista MacPlas, in distribuzione in questi giorni, è già disponibile in versione digitale sfogliabile nel nostro sito Internet. Per consultarlo potete accedere alla home page di MP Online, oppure cliccare qui. Buona lettura!

La copertina di questo numero è dedicata all’opera “Testa Gorilla/Sguardo Monumental” dello scultore Stefano Bombardieri, recentemente esposta, insieme ad altre dello stesso autore, presso l’azienda IMG per un progetto di welfare aziendale legato all’arte contemporanea. Classe 1969, nato a Brescia, lo scultore è figlio di Remo Bombardieri, a sua volta scultore, che lo ha iniziato all’arte fin dall’infanzia e nel cui studio ha acquisito e affinato fin da subito varie tecniche artistiche con più materiali. La precoce sperimentazione lo ha portato ben presto a sviluppare un approccio filosofico all’arte e a temi come il tempo e la sua percezione, l’uomo e la sua esistenza, anche attraverso la riflessione sul dolore, in particolare nella cultura occidentale. Le sue sculture raffigurano principalmente fauna selvatica riprodotta in grandi dimensioni e spesso sospesa, intrappolata o schiacciata, in un mix di surrealismo e inquietudine in cui però l’accuratezza dei dettagli ne restituisce i tratti caratteristici per investigare il rapporto tra uomo e natura, vita e immaginazione, realtà e finzione nel tentativo ultimo di disvelare la verità.

A questo gioco di dicotomie partecipa anche la testa di gorilla, uno degli animali iconici di Bombardieri, alta quasi due metri, che porta la sua ricerca all’attenzione del pubblico in maniera dirompente. L’opera è realizzata con un’anima in polistirene ricoperta di poliuretano e anche i materiali scelti dall’artista per questo lavoro come per molti altri risultano funzionali al suo messaggio. Solitamente utilizzati per la produzione di manufatti di uso quotidiano, essi, con l’impiego in ambito artistico, concorrono a rompere le schematizzazioni concettuali a cui siamo abituati e a proporre ulteriori spunti di riflessione, anche con il contributo offerto dall’ambientazione di questa esposizione. Per l’artista bresciano gli spazi industriali sono congeniali alle sue sculture e al significato più profondo che queste intendono trasmettere, perché non è affatto scontato entrare in un luogo di lavoro costellato di opere d’arte, tanto più se queste riproducono animali giganteschi che aprono un varco verso l’inatteso che sorprende.

Quello che anche secondo le intenzioni di Barbara Ulcelli voleva essere lo scopo dell’istallazione delle opere di Stefano Bombardieri nei reparti e negli uffici dell’azienda di cui è amministratore delegato, resi ancora più gradevoli e attrattivi dalla capacità di contaminazione dell’arte a beneficio dei lavoratori.

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