Il mercato cinese dei prodotti per l'isolamento termico

Con il consolidarsi delle politiche di risparmio energetico, anche in Cina emerge una sempre più cospicua domanda di materiali per l’isolamento termico. Un recente report pubblicato da IAL Consultants rivela che nel 2012 il consumo complessivo cinese di materiali isolanti ha superato i 173 milioni di metri cubi (circa 6 milioni di t), per un giro d’affari di poco inferiore ai 13 milioni di euro (in rialzo rispetto al 2010: 130 milioni di metri cubi, 4,4 milioni di t e 7,6 milioni di euro di fatturato). Durante l’XI piano quinquennale cinese (2006-2010), il consumo energetico nell’edilizia è stato ridotto del 30%, come previsto dal Comitato statale per lo sviluppo e le riforme. Il progetto si rivolgeva sia alle nuove costruzioni sia alle ristrutturazioni di vecchi edifici. In base al XII piano quinquennale (2011-2015), tale consumo sarà tagliato di un ulteriore 50% (65% nelle principali metropoli cinesi), il che naturalmente apre scenari positivi per gli isolanti termici. Il governo ha rafforzato le politiche di miglioramento degli standard energetici nelle nuove costruzioni. Secondo le nuove direttive stabilite dal ministero, tutti i progetti dovranno essere dotati di certificato energetico. I dipartimenti competenti in materia di edilizia premieranno i progetti virtuosi con un attestato ufficiale. I progetti non in linea con tali parametri non otterrano il permesso di costruire dagli uffici municipali competenti. Il miglioramento della qualità della vita e una maggiore disponibilità economica incentiveranno la richiesta di isolanti termici, vista anche la sempre maggiore diffusione di aria condizionata e impianti di riscaldamento sofisticati nelle case. Lo studio di IAL include le previsioni fino al 2017 per i seguenti prodotti: fibre minerali (lana di roccia e lana di vetro), EPS, XPS, espansi poliuretanici e fenolici.