Giappone al giro di boa

Anche il commercio estero del Giappone di macchine per materie plastiche e gomma inizia a mostrare qualche segnale di ripresa, seppure con significative differenze tra le varie tipologie di macchinari: +4% all'import e un ancora incerto -1% all'export.Da sottolineare il deciso recupero delle vendite all'estero di macchine a iniezione, che segnano un incremento di 62 punti percentuali rispetto al primo semestre del 2009. Il 45% del totale è stato destinato a Cina/Hong Kong, per un valore quasi pari ai livelli pre-crisi. Secondo partner gli Stati Uniti, con l'11% del totale, e a seguire, almeno fino alla decima posizione, i principali mercati del Sudest asiatico. Relativamente agli stampi a iniezione si continua invece a registrare un trend negativo (-25%), in funzione delle diminuite vendite a Cina e Stati Uniti. Per quanto riguarda l'import, due sono le principali tipologie di macchinari che hanno registrato uno scostamento considerevole rispetto al gennaio-giugno 2009: macchine per soffiaggio (+86%) e presse per pneumatici e camere d'aria (+229%). Nel primo caso, per le maggiori forniture provenienti da Germania, Francia e Italia (quest'ultima, con un valore di 424 milioni di yen, pari a poco più di 2 milioni di euro). Invece, la quasi totalità delle presse per pneumatici (97%) è stata venduta ai trasformatori giapponesi dalla Cina.