Confronto acceso

Secondo Assobioplastiche la Lettera Aperta ha diffuso un messaggio gravemente inveritiero e fortemente denigratorio delle caratteristiche delle plastiche biodegradabili e compostabili, improntato ad una fuorviante comparazione tra queste ultime e la plastica tradizionale.
Alla luce di quanto sopra, Assobioplastiche si è vista costretta a rimettersi alle valutazioni terze ed imparziali della magistratura, anche al fine di evitare danni ulteriori all'intero comparto delle plastiche biodegradabili e compostabili.
Il presidente nazionale di Fareambiente, Vincenzo Pepe, in risposta alla citazione in giudizio, ha definito l'iniziativa di Assobioplastiche "un maldestro tentativo di intimidazione".
"In questi casi il nostro impegno civico per una giusta causa - ha proseguito Pepe – ci impone di raddoppiare invece di lasciare; la nostra scelta è la meno comoda, non disponendo delle risorse di cui dispone Novamont ma di sicuro la più giusta".
"Non entrando nel merito dell'aspetto legale – spiega Pepe – la nostra strategia del raddoppio si concretizzerà nelle prossime settimane nella divulgazione di evidenti criticità della scelta del Governo. Nessuno potrà mai smentire che produrre sacchetti di plastica per l'asporto delle merci alimentari, utilizzando il mais, è un vergognoso atto contro l'ambiente ed è tuttora pendente un procedimento di infrazione dell'Unione Europea contro l'Italia proprio per l'azione disinvolta con la quale il nostro paese introdusse analogo divieto a far data dall'1 gennaio 2011".
"Nei prossimi giorni depositeremo presso gli organi competenti europei – conclude Pepe – un esposto contro l'iniziativa legislativa dell'Italia, perché la norma in discussione viola le più banali norme del diritto comunitario".
La polemica continua...