Al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano inaugurata una sezione dedicata alla gomma
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano Leonardo da Vinci, in partnership con Assocomaplast e il contributo di Regione Lombardia e Camera di Commercio di Milano, il 19 marzo ha inaugurato – all’interno del Dipartimento Materiali, Sezione Materiali Polimerici – una nuova area interattiva dedicata alla gomma. Aztechi e Inca usavano la gomma naturale da secoli quando Cristoforo Colombo scoprì l’America, ma è dalla metà del 1700 che noi europei abbiamo iniziato a importarla, studiarla e usarla. Tra le tappe più importanti della sua storia ci sono l’invenzione della vulcanizzazione nel 1839, la realizzazione di gomme sintetiche intorno al 1930 e la sintesi di elastomeri termoplastici trent’anni dopo. Oggi più della metà della gomma prodotta è utilizzata per realizzare pneumatici, mentre il resto trova applicazione nei comparti di trasporto, edilizia, farmaceutica, tessile, elettrotecnica ed elettronica, calzatura ecc. Dedicare un’area monografica alla gomma significa, innanzitutto, riconoscerne e affermarne l’importanza anche quando essa si cela all’interno di molti oggetti e gran parte della macchine che direttamente o indirettamente utilizziamo quotidianamente e che senza non funzionerebbero affatto. L’area gomma si divide in spazi dedicati a produzione, lavorazione e usi e applicazioni. Nel primo la gomma è presentata come materiale polimerico di origine naturale o sintetica e sono analizzati il ciclo di produzione che dalla raccolta di lattice permette di arrivare alla gomma naturale e il lavoro del chimico che dai monomeri arriva ai polimeri sintetici. Nel secondo spazio sono illustrati i metodi più utilizzati per lavorare la gomma e trasformarla in oggetti. Grazie anche a una video-istallazione sulla lavorazione è mostrato, per esempio, come si realizzano pneumatici, tubi e suole per scarpe. Il video è un breve documentario sintetico senza commento, cui fa da colonna sonora un montaggio di rumori della lavorazione stessa diffusi nella sala accanto agli oggetti esposti, in modo da suscitare l’ambientazione della fabbrica. Infine, nel terzo spazio è presentata la varietà e la quantità di oggetti e strumenti che è possibile realizzare con la gomma, mettendo in evidenza come il 50% di quella prodotta sia impiegato per realizzare pneumatici e il restante 50% per ottenere altri manufatti. Ad arricchire la nuova sezione è poi predisposta un’altra video-istallazione sulla gomma da masticare e sullo pneumatico. Partendo dalla celebre canzoncina “La macchina del capo”, una sorta di videoclip-karaoke ripercorre, attraverso diverse tappe storiche, la singolare origine della gomma da masticare. La canzone contiene infatti un fondamento scientifico: fino al 1960 quella da masticare era ottenuta con gomme naturali, mentre da quella data è prodotta con gomma sintetica, la stessa oggi utilizzata per realizzare gli pneumatici appunto. Attraverso un ingaggio divertente, interattivo e inedito (l’invito a cantare in un museo), il proposito è quello di avvicinare i più piccoli alla gomma, esplorando la storia di un oggetto vicino alla loro esperienza: il chewing-gum. La sezione gomma in alcuni casi implementa in altri integra la preesistente area dedicata alla plastica. In quest’ultima, in particolare, la cronologia delle tappe fondamentali della scoperta e dello sviluppo dei materiali polimerici è arricchita includendo anche la gomma. L’allestimento dell’area dedicata alla gomma rende disponibile un nuovo spazio per affrontare il tema del ciclo di vita dei materiali polimerici, tra cui la loro riciclabilità. Infine, un’altra novità dell’area materie plastiche consiste nella installazione multimediale “In laboratorio con Giulio Natta” che illustra in dettaglio i concetti tecnico-scientifici alla base della sperimentazione dello scienziato italiano. Il visitatore viene proiettato nel laboratorio di Giulio Natta per ripercorrere insieme le tappe fondamentali delle sue scoperte.