Un buon inizio per Plast 2023
Con l’inizio del nuovo anno è entrata nel vivo l’organizzazione di Plast 2023, nel contesto di una prestazione positiva per l’industria italiana di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma. Il salone internazionale per l’industria delle materie plastiche e della gomma è in programma da martedì 5 a venerdì 8 settembre 2023, presso il quartiere espositivo di Fiera Milano, a Rho-Pero (Milano).
Sono oltre 700 gli espositori diretti che hanno aderito alla fase early bird chiusa il 10 dicembre 2022, con 36 mila metri quadri prenotati; dati questi che rafforzano la prospettiva di una mostra sempre più ricca di proposte innovative grazie a professionisti e imprese provenienti da tutto il mondo. Fin dalle prime battute, l’edizione 2023 di Plast si preannuncia quindi un successo, rafforzato dai tre saloni-satellite dedicati ad altrettante filiere d’eccellenza nel settore, ossia Rubber, 3D Plast e Plast-Mat, a dimostrazione della dinamicità di un mercato che esprime valori estremamente positivi.
Nucleo portante della mostra sarà il segmento dei macchinari, delle attrezzature ausiliarie e degli stampi per la lavorazione della plastica e della gomma, un settore che rappresenta un’importante realtà nell’industria manifatturiera italiana, con oltre 400 aziende. Per tale comparto, il centro studi Mecs dell’associazione di categoria Amaplast stima un bilancio sostanzialmente favorevole per il 2022 - dopo il rimbalzo registrato nel 2021, anno archiviato con incrementi a doppia cifra per tutti gli indicatori - a conferma della sua capacità di assorbire i contraccolpi delle gravi criticità che si sono manifestate e sovrapposte nell’ultimo triennio.
La produzione complessiva, infatti, dovrebbe raggiungere la soglia dei 4,5 miliardi di euro, con un incremento di un punto percentuale rispetto al 2021: si tratta di una variazione contenuta che però consolida il recupero messo a segno lo scorso anno, superando anche di due punti il valore pre-pandemia del 2019. Risultano ancora in crescita, seppure di misura, entrambe le componenti della domanda: da un lato le esportazioni - che assorbono il 70% circa della produzione - mostrano un aumento del 2% circa, superando nuovamente i 3 miliardi di euro, dall’altro il mercato interno segna un +1%, anche in funzione di importazioni in progressione del 5%.
In base alla più recente indagine congiunturale svolta tra gli associati Amaplast, si è verificata una progressiva attenuazione della crescita nel corso del 2022. Sul mercato sia interno sia estero si è osservato un rallentamento più marcato per i macchinari mentre le vendite e le commesse in entrata di ricambistica si sono confermate in crescita.
I costruttori italiani auspicano che in chiusura di periodo la raccolta ordini torni più sostenuta, anche grazie all’“effetto K”, con la mostra di Düsseldorf che potrebbe aver contribuire a sbloccare investimenti rimasti precedentemente in stallo. Gli imprenditori restano però cauti, alla luce dei venti di guerra e delle turbolenze economiche che caratterizzano lo scenario globale.
Volgendo lo sguardo al 2023 appena iniziato è verosimile attendersi un ripiego di tutti gli indicatori di settore, con una flessione peraltro contenuta a pochi punti percentuali. Del resto, anche le previsioni di Confindustria sull’andamento dell’economia italiana nel suo complesso indicano una crescita bassa o negativa, a fronte di un tasso di inflazione ancora elevato, soprattutto a causa degli alti costi energetici.