Nell’imballaggio la parola d’ordine è prevenzione

Il 14 novembre Conai, il consorzio nazionale imballaggi, ha premiato gli 86 vincitori del “Bando per la Prevenzione - Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi, promosso dal consorzio stesso e patrocinato dal Ministero dell’ambiente. Il bando, giunto alla sesta edizione, si è imposto come uno strumento indispensabile per ripensare in “chiave green” l’impatto ambientale del packaging di domani secondo una visione che non può che partire da interventi di ecodesign.

 

I premiati sono stati selezionati su un totale di 145 casi di eccellenza sostenibile nell’innovazione dell’imballaggio, a loro volta scelti tra 245 proposte di 136 aziende (parii a un incremento del 52% rispetto all’edizione precedente), che hanno consentito una riduzione del 17% delle emissioni di anidride carbonica e del 27% del consumo energetico e un risparmio del 29% di risorse idriche.

 

“Se l’obiettivo è accrescere la sostenibilità ambientale degli imballaggi immessi al consumo, la prevenzione è la strada da seguire. Nella fase di progettazione di un imballaggio, del resto, si definisce la maggior parte degli impatti che l’imballaggio stesso avrà nel corso di tutto il suo ciclo di vita, stimabili attorno all’80%. È una percentuale altissima: per questo l’ecodesign è fondamentale per fare prevenzione. Il nostro bando, che promuove e diffonde le buone pratiche, si affianca ad altri strumenti, come il contributo ambientale diversificato per plastica e carta e - da gennaio 2020 - il nuovo EcoD Tool, per incentivare e supportare le aziende a investire nell’ecoinnovazione, aumentando il valore dei nuovi imballaggi attraverso la riduzione dei loro effetti sull’ambiente. Un impegno concreto che negli anni ha assunto importanza sempre maggiore, destinata ad aumentare”, ha affermato Giorgio Quagliuolo, presidente di Conai.

 

L’edizione 2019 del bando ha visto gli interventi delle aziende candidate concentrarsi soprattutto sul risparmio di materia prima, con una percentuale che sfiora il 40%. Quasi il 20%, invece, ha puntato sull’utilizzo di materiale riciclato; la stessa percentuale ha invece optato per interventi innovativi di logistica. Una serie di azioni di sostenibilità innovativa che hanno visto rappresentate tutte le sei filiere dei materiali di imballaggio del sistema consortile (acciaio, alluminio, carta, legno, plastica, vetro), e che hanno dato un contributo concreto allo sviluppo dell’economia circolare nel nostro paese.

 

Tutte le candidature, infatti, sono state analizzate attraverso uno strumento di Life Cycle Assessment semplificato, l’EcoTool Conai: le azioni di prevenzione messe in campo dalle aziende partecipanti sono state valutate tramite una comparazione prima/dopo con particolare riferimento ad indicatori specifici quali GWP (Global Warming Potential), GER (Gross Energy Requirement) e “blue water” (componente dell’indicatore water footprint).

 

Su un montepremi di 500 mila euro, nove sono stati i superpremi da 10 mila euro assegnati. Sei quelli per i migliori casi identificati per ogni filiera di materiale e tre per l’economia circolare, assegnati da una giuria formata da esperti del mondo accademico, giornalistico e delle associazioni ambientaliste e dei consumatori.