Misurato l’impatto ambientale dei tecnopolimeri Heramid
Capofila dell’area materie plastiche di RadiciGroup, Radici Novacips ha elaborato l’EPD (Environmental Product Declaration) relativa alla gamma Heramid, tecnopolimeri “post industriali” su base PA6 e PA6.6, e al recupero di scarti poliammidici, processo che consente di ottenere la materia prima secondaria alla base della produzione dei tecnopolimeri Heramid stessi. L’EPD è un documento che quantifica le prestazioni ambientali di un singolo prodotto in base a caratteristiche distintive di oggettività, comparabilità e credibilità. La quantificazione degli impatti ambientali di un prodotto viene effettuata sulla base di uno studio di LCA (Life Cycle Assessment) condotto in conformità alle normative ISO 14040. Per ogni prodotto vengono definite specifiche PCR (Product Category Rules) che, elaborate secondo meccanismi di consultazione pubblica, contengono i requisiti su come condurre lo studio LCA e su come descrivere le prestazioni ambientali di quel prodotto all’interno della EPD. Infine, prima di essere pubblicata, l’EPD deve essere convalidata da appositi organismi indipendenti, al fine di accertare la correttezza dello studio LCA, la veridicità delle informazioni e la conformità a quanto riportato nelle PCR di riferimento.
Heramid è la gamma di tecnopolimeri post industriali a base di PA6 e PA6.6 ideale per applicazioni nei settori industriale, elettrico/elettronico e automobilistico. Si tratta di prodotti caratterizzati da un ridotto impatto ambientale e buone prestazioni tecniche realizzati a partire da una materia prima secondaria ottenuta dal recupero di scarti industriali provenienti dagli impianti di polimerizzazione e di compoundazione di RadiciGroup. Le sue prestazioni ambientali sono state misurate mediante la metodologia di valutazione del ciclo di vita LCA (Life Cycle Assessment). Tale misurazione ha compreso le fasi di preproduzione (Upstream processes) e produzione del compound (Core processes), sino a includere il processo di distribuzione del prodotto finito (Downstream processes). Lo studio è stato condotto in conformità con la serie di norme ISO 14040, seguendo le regole per la categoria di prodotto (PCR), approvate dal comitato tecnico dell’International EPD System, PCR 2010:16 Plastics in Primary Form. Le prestazioni ambientali del recupero di scarti poliammidici sono state misurate mediante la metodologia di valutazione del ciclo di vita LCA, in conformità con la serie di norme ISO 14040, seguendo le regole per la categoria di prodotto (PCR), approvate dal comitato tecnico dell’International EPD System, PCR 2013:08 Plastic Waste and Scrap Recovery (Recycling) Services. La misurazione ha compreso le fasi di raccolta degli scarti (Upstream processes), pretrattamento e trattamento avanzato del materiale (Core processes).
“Avevamo preannunciato questo importante passo già a maggio, in occasione di Plast 2015 e oggi, concluso ufficialmente l’iter di stesura e pubblicazione di tutta la documentazione, possiamo rendere disponibili ad azionisti, mercato e clienti informazioni e dati oggettivi circa l’impatto ambientale dei nostri tecnopolimeri post industriali Heramid”, ha commentato Cesare Clausi, business manager Europe di RadiciGroup Plastics. “Abbiamo misurato inoltre, e siamo i primi ad averlo fatto in modo scientifico con una EPD, anche l’impatto del recupero meccanico di scarti poliammidici. Questo significa che abbiamo dati certi e oggettivi anche in merito all’impatto ambientale della materia prima secondaria utilizzata per la produzione dei tecnopolimeri Heramid. E questi dati parlano chiaro: il recupero meccanico di materie plastiche risulta avere un impatto marginale sull’ambiente, inferiore rispetto ad altre metodologie di recupero quali, per esempio, la depolimerizzazione. Prodotti come gli Heramid dimostrano come, anche nel settore delle materie plastiche, si possano produrre materiali che puntano a ottimizzare il rapporto tra prestazioni tecniche e impatto ambientale”, ha aggiunto Clausi.