La posizione del Parlamento europeo sulla spedizione di rifiuti rischia di compromettere l'economia circolare dell'UE
Il 17 gennaio 2023 il Parlamento europeo ha votato la propria posizione in merito al regolamento sulle spedizioni all’estero di rifiuti, discostandosi notevolmente, rileva VinylPlus in una nota stampa, dalla proposta della Commissione europea su un aspetto critico: le regole che si applicano ai rifiuti spediti all'interno dell'Unione. Se dovesse prevalere, questa posizione avrebbe un impatto negativo sul riciclo del PVC in Europa, minando gli sforzi dell'industria dell'UE verso la circolarità.
La proposta originale della Commissione europea per il regolamento sulle spedizioni di rifiuti conteneva una lista verde che copriva i rifiuti plastici non pericolosi per le spedizioni all'interno dell'UE, in cui era incluso il PVC. Tuttavia, la posizione del Parlamento europeo propone di cancellare questo elenco e sostituirlo con la voce della Convenzione di Basilea sui tipi di rifiuti plastici che si presume non siano pericolosi, senza però che in tale elenco venga incluso il PVC. In questo modo i movimenti di rifiuti di PVC all'interno dell'UE diventerebbero soggetti alla procedura di "previo consenso informato" (PIC).
VinylPlus, si legge nella nota, è profondamente preoccupato dalla proposta di questa modifica e crede fermamente che le regole per la spedizione dei rifiuti di PVC all'interno dell'UE debbano tenere conto della sicurezza di spedizione e del riciclo del PVC all'interno dell'UE stessa, nonché del fatto che il PVC è riconosciuto dall'Ocse come polimero poco preoccupante.
Gli Stati membri dell'UE e le società di riciclo hanno compiuto passi avanti verso la circolarità sviluppando efficaci schemi di riciclo del PVC in Europa, anche sulla base di spedizioni regolari all'interno dell'UE, in particolare dai Paesi più piccoli a quelli più grandi.
Nella nota stampa, VinylPlus afferma di sostenere le disposizioni che regolano l'esportazione di rifiuti in PVC dall'UE verso paesi non UE (compresi quelli non Ocse) in linea con la Convenzione di Basilea. Tuttavia, l'applicazione di queste disposizioni ai rifiuti di PVC spediti all'interno dell'Unione aggiungerebbe oneri e costi amministrativi inutili ai sistemi di riciclo del PVC stabiliti in Europa e minerebbe gli sforzi di riciclo dell'industria senza alcun chiaro vantaggio per l'ambiente o la salute umana.
Gli schemi dell’UE ben funzionanti relativi al PVC coinvolgono oltre 150 aziende, la maggior parte delle quali sono PMI. Sebbene il PVC abbia un'impronta di carbonio molto bassa, costi di spedizione più elevati all'interno dell'UE potrebbero tradursi in un minore tasso di riciclo e in una maggiore dipendenza da materie prime vergini, con un conseguente aumento delle emissioni di CO2.
In vista degli imminenti negoziati tra Parlamento Europeo e gli Stati membri, conclude la nota stampa, VinylPlus esorta i governi dell'UE a consentire la continua circolarità del PVC, garantendo che la spedizione all'interno dell'UE di rifiuti di PVC in un mercato altamente regolamentato benefici delle attuali procedure semplificate piuttosto che modificarle secondo le disposizioni della convenzione di Basilea.