Direttiva SUP: l’Italia rischia la procedura di infrazione della Commissione europea
L’Italia rischia di ricevere da Bruxelles una procedura di infrazione per l’errata applicazione della cosiddetta Direttiva SUP (Single Use Plastics), che vieta la commercializzazione di prodotti monouso in plastica, quali cannucce, agitatori per bevande, piatti, posate, bastoncini cotonati, asticelle per palloncini e alcuni tipi di contenitori in EPS per alimenti e bevande. Infatti, nonostante la Commissione europea a dicembre abbia emesso un parere circostanziato che evidenzia alcune difformità tra il decreto di recepimento nel nostro ordinamento e il testo originale, la direttiva è entrata in vigore in Italia il 14 gennaio 2022, dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Il parere circostanziato della Commissione critica due punti del decreto legislativo di recepimento italiano, peraltro già al centro di un dibattito la scorsa estate: uno riguarda il sottile rivestimento in plastica (lining o coating), non compreso nella definizione di plastica dalla normativa italiana quando abbia un peso inferiore al 10% del peso totale del prodotto, che non costituisce un componente strutturale principale dei prodotti finiti; l’altro concerne l’esclusione dalla normativa italiana, ma non da quelle dell’Unione Europea, della plastica biodegradabile e compostabile per gli articoli monouso di cui è vietata l’immissione sul mercato.