Tra le più recenti forniture di Fimic, società italiana produttrice di cambiafiltri automatici autopulenti con sistema di filtraggio a raschiamento e a contro flusso, figura un nuovo cambiafiltro con diametro di 500 micron installato presso Nuova Gandiplast. La società, con sede a Gandino (Bergamo), recupera e ricicla imballi post consumo in polietilene con impianti di propria progettazione e di selezionati costruttori. L’azienda, infatti, presidia due fasi del recupero della plastica: il riciclo dei rifiuti da imballaggi in LDPE e la produzione di sacchi e sacchetti di varie forme e colori per la raccolta dei rifiuti. Oltre l’81% dei rifiuti utilizzati da Nuova Gandiplast viene raccolto sul territorio nazionale a una distanza inferiore a 250 km dalla sede e oltre il 98% della produzione avviene con materiale rigenerato. Il materiale viene prima di tutto selezionato e ridotto all’interno di un mulino; successivamente, tramite decantazione, viene separato dai corpi pesanti, lavato in due passaggi e compattato.
Uno dei primi cambiafiltri a controflusso di Fimic, datato 1993, verrà sostituito dopo ben 21 anni di funzionamento. L’attuale configurazione, infatti, prevede la presenza di due estrusori in tandem e un doppio passaggio di filtraggio, con un primo filtro a raschiamento RAS 400 (da 600 micron) e un secondo filtro a controflusso (diametro da 325 a 300 micron). L’obiettivo dell’azienda non è solo quello di incrementare l’attuale produzione di 1000 kg/ora nella lavorazione di LDPE con MFI di 0,9-1,5, ma, soprattutto, di migliorare l’attuale qualità del prodotto finale con un filtraggio più fine rispetto agli attuali 300 micron. Da un anno Fimic, infatti, ha ampliato la sua gamma di prodotto con filtri Laser a 100 e 200 micron. Nuova Gandiplast ha dunque scelto di installare un cambiafiltro Fimic con diametro di 500 micron come secondo passaggio, in sostituzione di quello a controflusso REF 325. Infatti, riducendo il filtraggio, la pressione di esercizio tende ad aumentare e si rischia di incrementare il costo dell’energia e la degradazione del materiale. Aumentando però la superficie filtrante, il problema viene risolto con semplicità.
Un’altra innovazione del filtro di Nuova Gandiplast consiste nella valvola a coclea. La società normalmente utilizza una valvola ad aria installata di fronte al cambiafiltro, che permette l’evacuazione dei contaminati al raggiungimento della pressione impostata dall’utilizzatore (particolarmente adatta in caso di alte percentuali di inquinanti). In questo caso è stata studiata una valvola a coclea che permette l’evacuazione graduale dei contaminanti con una riduzione notevole dello scarto in fase di pulizia. La contaminazione in Nuova Gandiplast può arrivare fino al 3% di legno, alluminio, PET e poliammide. Queste innovazioni permetteranno alla società di aumentare la qualità del prodotto finale e ridurre lo scarto del materiale.