In base ai dati raccolti da Aipe (l’associazione italiana del polistirene espanso), il mercato italiano dell’EPS nel 2016 risulta pressoché stabile rispetto al 2015, dimostrando, nonostante la fase congiunturale, di riuscire a mantenere la propria posizione rispetto ai settori di riferimento. Più in dettaglio, nel 2016 sono state trasformate complessivamente 116 mila tonnellate di EPS, esattamente quanto nel 2015. Il mercato è segmentato in tre macro aree, quelle dei blocchi, delle lastre e dei derivati, dei preformati e delle perle sfuse, ciascuno dei quali a sua volta ripartito in tre ambiti applicativi: edilizia, imballaggio e altri settori.

I blocchi e le lastre e i derivati valgono complessivamente 52 mila tonnellate e l'edilizia rappresenta il loro principale settore di applicazione (39 mila tonnellate) con impieghi quali, per esempio, l'isolamento degli edifici. Anche l'imballaggio rappresenta un ambito di applicazione interessante (12 mila tonnellate), mentre marginali risultano gli altri utilizzi (1000 tonnellate). Rispetto al 2015, l'unica variazione è a carico Image removed.dell'applicazione in edilizia, calata di 1000 tonnellate.

Per i preformati (59 mila tonnellate complessive), l'imballaggio rappresenta l'ambito di applicazione più importante, con un impiego di 33 mila tonnellate (1000 in più rispetto al 2015). Stabile l'edilizia (25 mila tonnellate) e gli altri settori applicativi (perle, patatine, trucioli), con 1000 tonnellate.

Le perle sfuse hanno un peso minore degli altri prodotti (5000 tonnellate, invariate, anche nella ripartizione per ambiti di applicazione, rispetto al 2015). L'edilizia, con un impiego di 3000 tonnellate, rappresenta il principale mercato di sbocco, mentre l'imballaggio e gli altri settori (alleggerimento terreni, imbottiture ecc.) utilizzano ciascuno 1000 tonnellate di materiale.