La domanda mondiale di stampanti 3D potrebbe crescere fino al 2021 a un tasso medio annuo del 24%, raggiungendo un valore di 5,4 miliardi di dollari. Sono queste le previsioni di un’indagine di Applied Market Information, che evidenzia anche le varie dinamiche geografiche e merceologiche che caratterizzano il comparto.

Per esempio, in Nordamerica ed Europa Occidentale l’impiego delle stampanti 3D risulta perlopiù limitato alle produzioni su piccola scala, mentre nella regione Asia-Pacifico, soprattutto in Cina, i modelli più semplici e a basso prezzo dovrebbero registrare una sempre più ampia diffusione, in particolare per impieghi in ambito scolastico e formativo.

Nel 2016, la domanda statunitense di stampanti 3D ha raggiunto 1,8 miliardi di dollari e il 70% era rappresentato da unità per prototipazione, il 24% da modelli per la produzione in serie e il restante 6% era costituito da stampanti da scrivania.

Entro il 2021 la domanda mondiale sarà sostenuta dalle tipologie per la produzione su scala industriale e da scrivania, mentre il segmento della prototipazione risulta ormai maturo, soprattutto nelle industrie automobilistica, aerospaziale e dei beni di consumo.