Un forte spinta all’innovazione di prodotto e di processo per accelerare la transizione sostenibile dell’industria della gomma e della plastica: questa la principale evidenza emersa durante l’assemblea generale di Federazione Gomma Plastica, tenutasi a Milano presso il Palazzo dei Giureconsulti il 7 giugno. I lavori sono stati introdotti dal presidente della Federazione, Giorgio Quagliuolo, che è intervenuto insieme a Marco Bussetti, ministro dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca, a Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, a Massimo Temporelli, scrittore che si occupa di diffusione della cultura scientifica, tecnologica e dell’innovazione, e a Filippo Bettini, responsabile della divisione rischi e sostenibilità di Pirelli.

In tempi di slogan semplicistici sulle responsabilità dei prodotti in plastica, sui cambiamenti climatici e sull’inquinamento degli oceani, gli attori dell’industria stanno lavorando attivamente alla costruzione di un percorso capace di coniugare innovazione e sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Tra le iniziative implementate, merita particolare considerazione la piattaforma di lavoro P4P (Plastics for People, Plastics for Planet), lanciata da Federazione Gomma Plastica e Unionplast con l’obiettivo di promuovere l’impiego di plastica riciclata di qualità, l’ecodesign - inteso come progettazione green dei prodotti, per minimizzarne l’impatto ambientale - e l’industrializzazione sostenibile.

 

Un percorso articolato, che necessita però di adeguati strumenti di supporto a livello normativo e fiscale. In questo senso, Federazione Gomma Plastica rilancia la proposta lanciata dal Tavolo Permanente per il Riciclo di Qualità, di cui la Federazione stessa è promotore: un credito d’imposta per le imprese che utilizzano almeno il 30% di plastica riciclata nei propri prodotti. Questo strumento permetterebbe il rilascio di nuove energie e di investimenti che potenzierebbero lo sviluppo sostenibile dell’industria e la sua competitività a livello internazionale. La proposta di credito d’imposta prevede un meccanismo premiante crescente, in base al livello di difficoltà di riciclo della plastica rigenerata utilizzata.

 

A oggi, circa il 15% della plastica utilizzata proviene da economia circolare, con un trend in continua crescita, come dimostra tra l’altro la certificazione Plastica Seconda Vita: dei 3095 prodotti certificati - realizzati con una media del 90% di plastica riciclata - oltre la metà sono stati registrati negli ultimi due anni. La rigenerazione e il riciclo riguardano molto da vicino anche l’industria della gomma: per esempio, sono state messe a punto e testate superfici sportive realizzate con PFU (Pneumatici Fuori Uso), particolarmente innovative e performanti, in particolare per discipline come il basket e l’equitazione. Inoltre, Ecopneus e IdeaPlast hanno sviluppato compound innovativi costituiti da polverino di gomma riciclata e resine termoplastiche riciclate, in grado di esaltare le caratteristiche insonorizzanti e antiurto dei materiali.

 

“L’industria della plastica si trova di fronte a un bivio, e ha bisogno oggi più che mai di rinnovarsi per continuare a eccellere. Come diceva Albert Einstein, non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose. Ciò significa lavorare a fondo per rispondere e se possibile anticipare le esigenze del mercato, spingendo forte su ricerca e innovazione. È quanto le nostre aziende stanno già facendo, e dovranno continuare a fare nel prossimo futuro, come mostrano i dati di mercato che abbiamo presentato oggi”, ha commentato Giorgio Quagliuolo.

 

L’industria gomma plastica: risultati 2018 e previsioni 2019

L’industria della gomma italiana ha chiuso il 2018 con una produzione in aumento del 2,4%. Ulteriori segnali di un mercato interno vitale vengono da un incremento ancora più marcato delle importazioni (4%) combinato a un leggero calo delle esportazioni (-1%). Le quotazioni delle materie prime hanno mostrato un andamento ambivalente, con un forte apprezzamento (+15%) delle gomme sintetiche unita a una flessione di quelle naturali (-5%). Per il 2019, si prevede un “rimbalzo” delle dinamiche riscontrate lo scorso anno, con un decremento stimato della produzione di circa due punti percentuali, un aumento delle quotazioni della gomma naturale e un calo di quelle sintetiche.

 

Due dinamiche contrapposte hanno invece caratterizzato il 2018 dell’industria della plastica nazionale: da un lato, sale la domanda di polimeri riciclati (+3,1%, 1,12 milioni di tonnellate contro le 1,09 del 2017), dall’altro scendono i consumi di materie plastiche vergini. Il risultato di queste due dinamiche è una domanda stagnante, che si è fermata a fine anno a 5,74 milioni di tonnellate, rispetto alle 5,81 del 2017. Ordinativi e volumi trasformati sono stati influenzati in maniera negativa anche dalle performance dei mercati europei.

 

La stagnazione dei consumi, della produzione industriale e di alcuni settori di applicazione delle materie plastiche - tra cui l’edilizia - non danno adito a prospettive di crescita per il 2019 particolarmente significative.