Quarant’anni all’insegna della "scalata tecnologica" nella termoformatura

Nel 2021 WM Thermoforming Machines compie quarant’anni all’insegna di un fil rouge fatto di passione, come recita il suo payoff “moved by passion”, che lega la società degli esordi con quella attuale.

“In particolar modo la passione per la ricerca e l’innovazione, e la continua escalation del know-how tecnologico che ne deriva”, ha dichiarato a tale proposito il direttore commerciale Luca Oliverio. Questa “scalata tecnologica” è iniziata grazie ai sistemi per Computer-Aided Design/Drafting che, fin dalla metà degli Anni Ottanta, hanno supportato la progettazione e il disegno tecnico delle macchine di WM Thermoforming Machines. “Fa specie pensare che il CAD fosse utilizzato da WM già nel 1985-1986, quando ero ancora studente e veniva presentato come novità assoluta”, ha aggiunto Oliverio.

Ma, nel 1982, ancora prima dell’utilizzo di un sistema CAD, l’azienda faceva uso del primo circuito integrato programmabile, o PLD, oggi largamente utilizzato nei circuiti digitali, mentre nel 1988 applicava il suo primo controllore logico programmabile (PLC) nella gestione dei processi industriali di termoformatura e nel 1994 realizza la sua prima macchina interamente elettrica.

“Forse non siamo stati proprio i primi del settore, ma è certamente degno di nota il fatto di aver costruito una macchina completamente elettrica addirittura nel 1994, senza scordare che nello stesso anno abbiamo anche integrato nel medesimo impianto l’unità di estrusione con quella per la termoformatura”, ha spiegato ancora Oliverio

Nel 2003 i tecnologi WM Thermoforming Machines abbandonano il CAD 2D per passare al 3D, mentre nel 2005 nasce una macchina con sistema di taglio e fustella nello stampo, dove il dato più interessante riguardava il rapporto tra area occupata e produttività.

“Gli americani, per esempio, affrontano la termoformatura con taglio-fustella costruendo macchine gigantesche, mentre in Europa il rapporto tra suolo occupato in stabilimento e produttività della macchina è di vitale importanza”, ha puntualizzato Oliviero a questo proposito, ricordando come nel 2007 la medesima logica d’efficientamento sia stata applicata alle termoformatrici con sistema forma-trancia e piano mobile inferiore basculante.

L’ultimo “cambio di paradigma” dell’azienda nel mondo della termoformatura avviene tra il 2017 e il 2019. “Se nello stampaggio a iniezione le normative Euromap prevedono l’intercambiabilità degli stampi, nella termoformatura vige una certa “anarchia” sia di filosofie costruttive sia di modalità applicative. Ebbene, per porvi rimedio, noi abbiamo costruito la gamma Twist e la FLEX92, che prevedono la possibilità di montare anche gli stampi della concorrenza”, ha concluso il direttore commerciale, sottolineando come il quarantesimo anniversario rappresenti un punto sia d’arrivo sia di ripartenza post pandemia, con un nuovo know-how sviluppato ad hoc per il nuovo contesto internazionale.