Altre due CBF per il lattiero-caseario cinese

Una primaria azienda cinese operante nel settore lattiero-caseario ha acquistato altri due impianti CBF (Compression Blow Forming) di Sacmi, portando a quattro il numero di queste macchine installate presso i propri stabilimenti. Determinante nella scelta di questa tecnologia è risultata la possibilità di ottenere bottiglie di elevata qualità e di peso ridotto.

Con la nuova fornitura, l’azienda cinese è oggi uno dei maggiori utilizzatori al mondo della tecnologia CBF, che è in grado di garantire un tempo di ciclo pari a 7 secondi e, allo stesso tempo, un peso del contenitore ridotto da 19 a circa 15,5 grammi. Destinate alla produzione di contenitori in HDPE da 200 ml, le macchine CBF consentono una riduzione di peso dei contenitori del 20% circa (con relativo risparmio di energia e materie prime) e assicurano elevata costanza e ripetibilità del processo di trasformazione. Questo prevede l’estrusione continua di materiale plastico, il suo successivo taglio in dosi predeterminate, l’inserimento in uno stampo aperto e la realizzazione della preforma mediante formatura per compressione. Si tratta, dunque, di una piattaforma tecnologica che permette di produrre un contenitore partendo direttamente dal granulo.

L’acquirente cinese vanta collaborazioni con società di tutto il mondo e con i maggiori istituti di ricerca statunitensi. La commessa, quindi, per Sacmi risulta strategica e funzionale al rafforzamento della sua posizione globale nel mercato lattiero-caseario e, parallelamente, allo sviluppo di ulteriori forniture, non solo di questo tipo di macchine, ma anche di tutte le altre sviluppate per il settore delle bevande, come le presse a compressione CCM per la realizzazione di tappi e chiusure in plastica e le nuove etichettatrici modulari.

Il costruttore imolese riferisce che a determinare la scelta di investimento dell’acquirente sono stati non solo gli incrementi di produttività attesi e la riduzione del peso dei contenitori, ma anche la possibilità di ottenere la massima ripetibilità del processo produttivo e un incremento generale della qualità dei contenitori, accompagnati dalla possibilità di realizzare contenitori senza linee di saldatura interne, che si traduce in una maggiore resistenza alle temperature e alle pressioni elevate del processo di pastorizzazione, e da una vita utile della macchina superiore rispetto a tecnologie alternative.